La “nuova” difesa dei Nuggets ha spezzato il ritmo dei Clippers
Dopo le difficoltà iniziali, Denver ha rivisto le proprie spaziature difensive mettendo in crisi il sistema offensivo dei Clippers

Dopo aver sofferto pesantemente gli isolamenti di James Harden e Kawhi Leonard nelle prime tre partite della serie, i Denver Nuggets guidati da coach Adelman hanno saputo cambiare marcia in difesa.
Rivedendo le proprie spaziature, hanno deciso di gravitare maggiormente intorno ai principali realizzatori dei Clippers, accettando di correre rischi maggiori sul perimetro. Una scelta coraggiosa, che sta pagando: i Clippers stanno infatti faticando a trovare ritmo al tiro da fuori.
Gli spot-up shooters designati – Kris Dunn, Bojan Bogdanovic e Nicolas Batum – non stanno riuscendo a garantire quella pericolosità necessaria per punire gli aggiustamenti avversari.
In particolare, Dunn, pur essendo un difensore eccellente, viene spesso lasciato tirare (ben l’87% dei suoi tentativi) e di conseguenza il suo minutaggio è crollato, con Bogdanovic che ha preso più spazio nelle rotazioni. Tuttavia, anche l’ex Hawks sta vivendo una serie complicata, incapace di incidere con la regolarità richiesta.
In questo contesto, diventa fondamentale il contributo di Norman Powell, che sembra in ripresa dopo un avvio difficile, e ancora di più quello di James Harden. L’ex MVP, per evitare di restringere ulteriormente gli spazi offensivi, dovrà prendersi maggiori responsabilità dall’arco rispetto a Gara 4, quando ha tentato solo due triple.
Una passività che i Clippers non possono permettersi, soprattutto in vista di un possibile passaggio del turno, dove ad attenderli ci sarebbero i ben più solidi Oklahoma City Thunder.