Golden State Warriors, è finita l’era dello small ball?
Dopo anni di adattamenti forzati, i Golden State Warriors sono pronti a cambiare pelle: serve un centro vero per tornare a competere.

Dopo anni passati a rivoluzionare il gioco con lo small ball, i Golden State Warriors sembrano pronti a voltare pagina. Secondo Shams Charania, la dirigenza sarebbe intenzionata a muoversi con decisione sul mercato per aggiungere un centro di ruolo, uno di quelli veri, solidi, che sanno farsi sentire nel pitturato. Un segnale chiaro: il tempo delle soluzioni improvvisate è finito.
Negli ultimi anni, la squadra ha provato a coprire la mancanza di un vero centro in ogni modo possibile. Ha chiesto a Draymond Green di trasformarsi in un “5” puro, ha affidato a Kevon Looney un carico spropositato di minuti, ha aspettato invano che James Wiseman trovasse la sua strada, ha scommesso sulla crescita di Trayce Jackson-Davis.
Ma quando si è trattato di fare la differenza ai playoff NBA, il risultato è stato sempre lo stesso: fisicità insufficiente nel momento decisivo.
Ora che Steph Curry si avvicina ai 37 anni, e che il margine per restare competitivi si restringe, serve un cambio di approccio. Il messaggio è semplice e diretto: basta esperimenti, basta lineups undersize, serve un lungo vero, pronto da subito.
Golden State ha fatto la storia con il suo stile unico, ma anche le dinastie devono evolversi. E per i Warriors, il primo passo potrebbe essere proprio quello di mettere fine – una volta per tutte – all’era dello small ball.