Chris Paul analizza la crescita di Shai Gilgeous-Alexander: “Giocatore incredibile”

Chris Paul è in prima fila mentre Shai riceve l’MVP: prima di Gara -2 tra Thunder e T’Wolves rivela come Shai è cresciuto sotto la sua mentorship

Chris Paul a bordo campo con Shai Glgeous-Alexander dopo Gara -2 delle Western Conference Finals 2025 tra Oklahoma City Thunder e Minnesota Timberwolves

Ci sono tanti punti in comune da scovare mettendo a confronto Chris Paul e Shai Gilgous-Alexander, l’ultimo e freschissimo MVP della NBA. Tiro dalla media, capacità straordinaria di mettere in ritmo i compagni e di elevare il proprio gioco nei momenti chiave.

Non è un caso che Shai Gilgeous-Alexander stia crescendo, per certi versi, a immagine e somiglianza di Chris Paul. L’attuale point guard degli Spurs è stato – e continua a essere – un mentore fondamentale per quello che oggi è il miglior giocatore della stagione regolare.

Shai è inarrestabile perché ha raggiunto un buon livello da tre punti. L’anno scorso, a fine stagione, avevamo parlato insieme proprio di questo aspetto. Ha sempre tirato bene dalla lunetta,. dalla media, ma gli serviva questo plus

Chris Paul

Il loro legame è nato nella stagione 2019/20, quando CP3 fu scambiato agli Oklahoma City Thunder, e da allora è andato ben oltre il parquet, trasformandosi in un rapporto solido anche fuori dal campo. CP3 era in prima fila mentre Shai riceveva il premio di MVP dalle mani del Commissioner della Lega, Adam Silver.

È il giocatore più altruista che io abbia mai conosciuto. Non pensa ad altro che il basket: quando è in campo segna, ma è sempre a disposizione dei compagni. È un giocatore incredibile

Chris Paul

Shai è sempre stato un solido tiratore da tre, non scendendo mai al di sotto del 30%. Ad aumentare, seppure gradualmente, sono stati i tentativi di media tra una stagione e l’altra, passando dai 0.9 del 2022/23 (minimo in carriera) ai 2.1 della stagione regolare appena conclusa.

In generale, è stato il suo apporto a tutto tondo a sancire la vittoria per l’MVP. Il +918 di plus/minus raccolto alla fine della Regular Season (meglio di lui solo Curry nel 2017/18) è stato il dato che probabilmente ha sancito la sua vittoria per l’MVP. Shai è molto di più che uno specialista dei tiri liberi: è ormai un giocatore a tutto tondo capace di fare la differenza su entrambi i lati del campo.

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