Mock Draft NBA 2025: Egor Demin
Un playmaker di 206 cm con visione da veterano: Egor Demin stuzzica l’interesse degli Spurs nel Mock Draft NBA 2025

La Draft Lottery 2025 passerà alla storia come una delle più imprevedibili e rivoluzionarie di sempre, capace di alterare in modo significativo gli equilibri dell’intera NBA.
Tra le grandi protagoniste della serata, ancora una volta, ci sono i San Antonio Spurs: l’unica franchigia a vantare ben due scelte tra le prime 14. Un risultato che conferma ancora una volta il lavoro impeccabile del front office texano, che negli ultimi tre anni ha inserito in squadra via draft nomi del calibro di Victor Wembanyama, Jeremy Sochan e Stephon Castle.
Se è vero che ci sono alte probabilità che la quattordicesima scelta venga utilizzata come pedina di scambio, data anche la già buona profondità del roster, è altrettanto interessante immaginare cosa potrebbero fare gli Spurs qualora decidessero di continuare ad attingere giovani talenti dal Draft. E tra i nomi più intriganti rimasti in tabella c’è senza dubbio quello di Egor Demin.
Un talento fuori dagli schemi
Classe 2006, originario della Russia, Demin è uno dei project player più affascinanti e misteriosi dell’intera draft class. Con i suoi 206 cm e un’incredibile sensibilità cestistica, è una guardia sui generis che per caratteristiche ricorda molto un playmaker puro.
Il suo gioco è fatto di letture sopraffine, passaggi creativi e gestione del ritmo: qualità che lo rendono un facilitatore d’élite in transizione e un portatore di palla affidabile nei pick & roll. Gli highlights al college parlano chiaro: visione di gioco fuori dal comune, grande ball handling, capacità di anticipare ciò che accade sul parquet come pochi altri suoi coetanei.
Ma Demin non è solo attacco. Le sue lunghe leve, combinate a un buon istinto e a una notevole rapidità laterale, lo rendono già oggi un difensore on ball molto valido. È capace di reggere il contatto, cambiare su più ruoli e dare energia su entrambe le metà campo.
Limiti da smussare, potenziale da coltivare
Nonostante l’enorme upside, Egor è ancora un talento grezzo. Il tiro dalla media e lunga distanza è incostante, così come l’efficacia lontano dalla palla. Alterna ottimi momenti difensivi a cali di concentrazione, e fisicamente appare ancora troppo leggero per i ritmi e i contatti dell’NBA.
La sensazione, però, è che con il giusto staff tecnico – e quello degli Spurs è tra i migliori in circolazione quando si parla di sviluppo – Demin possa davvero sbocciare. La comparison più ricorrente è quella con una versione più atletica di Josh Giddey: se riuscirà a trasformare il suo potenziale in consistenza, potrebbe diventare uno dei colpi più riusciti di questo Draft.