5 cose che le NBA Finals ci diranno sul futuro dell’NBA
Thunder e Pacers: due squadre giovani e organizzate arrivate alle NBA Finals e che stanno riscrivendo il modello vincente nella nuova NBA

Le Finals 2025, comunque vada, saranno un crocevia per la NBA. In una lega che osserva, imita e si reinventa costantemente, Thunder e Pacers indicano una nuova direzione.
Squadre giovani, costruite con criterio, senza inseguire superstar a tutti i costi, ma fondate su identità solide e sistemi ben definiti. Un modello che molte franchigie stanno già studiando da vicino per capire come ripensare – o rifondare – il proprio futuro.
La profondità è la chiave
Oklahoma City Thunder e Indiana Pacers sono l’incarnazione di questo nuovo paradigma. Shai e Haliburton sono le uniche vere stelle, attorno a loro tanti ottimi giocatori funzionali ai rispettivi sistemi e rotazioni in cui è complicato individuare degli anelli deboli: un nuovo modello vincente che, oggi più che mai, cancella l’era dei superteam.
La versatilità batte lo small-ball
OKC e Pacers sanno cambiare pelle a seconda del contesto. Sono entrambe robuste sotto canestro, ma sposano perfettamente assetti perimetrali facendo della flessibilità l’arma principale. Altro che small-ball. Trovare i giocatori giusti per garantire questa flessibilità è tutt’altro che semplice, ma le loro strategie saranno copiate dai Front Office nei prossimi anni.
I Titoli si vincono in difesa
Non è un’approvazione tardiva della (ipotetica) folle scelta di Nico Harrison di scambiare Luka Dončić, ma c’è ancora del vero nel suo vecchio mantra: “la difesa vince i titoli.” Quella di OKC è stata la migliore in stagione per punti concessi su 100 possessi. Neutralizzare gli esterni senza togliere protezione al ferro è stato un gioco fin troppo semplice.
Nonostante qualche primo segno di stanchezza e inesperienza mostrato in Gara -1, i Thunder verranno messi a dura prova dal miglior attacco della stagione, ma sapranno rifarsi.
Gli OKC Thunder sono la prossima Dynasty NBA
I Thunder sono anni luce avanti a tutti i tentativi mancati delle ultime stagioni di creare “Dinastie” come Celtics, Nuggets, Bucks, Lakers e Raptors. Dal 2026-27 il monte salari esploderà. Le nuove soglie imposte dal CBA (Contratto Collettivo) renderanno la costruzione del roster più complicata. Eppure OKC ha ancora la seconda squadra più giovane della lega e almeno 20pick sicure al Draft nei prossimi 5 anni. In un’NBA progettata per frenare le dinastie e incentivare l’equilibrio, fermarsi a un solo Titolo per questa squadra suonerebbe quasi come un’occasione mancata.
La Gen Z detterà il passo
Shai, Haliburton, Holmgren, Williams, Mathurin, Nembhard e ci fermiamo qui. Tutti i talenti che abbiamo cominciato a vedere in campo nelle NBA Finals sono nati tra 1998 e il 2002. Pensate che se togliessimo James Johnson (1988, Pacers), TJ McConnell (1992, Pacers) e Alex Caruso (1992, Thunder) avremmo soltanto Under 30 a giocarsi il Titolo NBA. Non a caso, OKC Thunder e Indiana Pacers sono rispettivamente la prima e la decima squadra più giovane della stagione 2024/25. La protagonista delle Finals sarà la Gen Z: è l’inizio della nuova guardia. Al tempo non ci si può opporre.