Il dream team di Shaq fa discutere: fuori LeBron, dentro Curry

Shaquille O’Neal è senza dubbio una delle figure più iconiche della storia del basket. Dominante sul parquet come pochi altri, fuori dal campo si è reinventato con successo come personaggio mediatico, noto per le sue opinioni forti e spesso divisive.

Un chiaro esempio è arrivato con la sua ultima dichiarazione, rilasciata durante il podcast New Heights, in cui ha svelato quello che, secondo lui, è il miglior quintetto di sempre in NBA. Ecco i nomi scelti: Stephen Curry, Kobe Bryant, Michael Jordan, Tim Duncan e, naturalmente, lui stesso, Shaquille O’Neal.

A far discutere, però, è stata l’esclusione di LeBron James, ritenuto da molti – insieme a Jordan – il più grande di sempre.

So già come andrà a finire: monteranno il solito teatrino, diranno ‘Shaq esclude LeBron’ e partiranno le solite polemiche inutili. Odio fare queste classifiche, perché sembra sempre che tu stia mancando di rispetto a qualcuno

Shaquille O’Neal

Shaq ha comunque precisato che la scelta di inserire Steph Curry è dipesa da criteri tattici, più che da una valutazione sul valore assoluto dei giocatori.

Mi serve un tiratore, quindi prendo il migliore al mondo: Curry. Poi Kobe, uno che ho aiutato a crescere e di cui conosco bene le qualità. Jordan è il modello per tutti. Kobe proverà a imitarlo. Curry tira da tre quando mi raddoppiano, Kobe e MJ si sfidano tra loro, Duncan ti attacca e usa il tabellone… e poi ci sono io. Questo è il mio team

Shaquille O’Neal

Curioso notare come, nonostante l’assenza di LeBron nel suo quintetto ideale, Shaq lo abbia comunque inserito al terzo posto nella sua top 10 all-time, a conferma della grande considerazione che ha nei suoi confronti.

Un contrasto ancora più evidente se si pensa che Stephen Curry, presente nel suo starting five, non figura affatto in quella classifica. Una scelta che, come spesso accade con O’Neal, alimenta discussioni e divide le opinioni.