DiVincenzo o Thompson? Come cambierà l’Italbasket a EuroBasket 2025
Pozzecco, burocrazia permettendo, si trova di fronte a un bivio per EuroBasket 2025: puntare sulla versatilità di Donte DiVincenzo o sulla qualità di Darius Thompson?

Con l’avvicinarsi di EuroBasket 2025, coach Gianmarco Pozzecco si trova di fronte a un importante bivio per rinforzare l’Italbasket: se Donte DiVincenzo otterrà il passaporto in tempo per la manifestazione, potrà entrare a far parte del roster, ma a quel punto toccherebbe scegliere tra lui e Darius Thompson.
La presenza di DiVincenzo o Thompson dipende dalla burocrazia. Questa volta spero di avere più fortuna per le scelte dei giocatori
Gianmarco Pozzecco
Le due opzioni presentano pro e contro che vanno attentamente valutati.
Perché sì a Donte DiVincenzo
Donte DiVincenzo si è affermato in NBA come un tiratore affidabile e versatile, in grado di aprire il campo e aumentare la pericolosità offensiva. La sua capacità di muoversi senza palla e di inserirsi in un contesto dove le letture rapide contano fa sì che possa integrarsi facilmente con Pajola, Spissu e Mannion. Avere un giocatore come DiVincenzo, affiancato a Fontecchio, aumenterebbe sensibilmente l’arsenale d’attacco a disposizione di Pozzecco.
Perché no a Donte DiVincenzo
D’altro canto, DiVincenzo non ha mai giocato in Europa, quindi restano delle incognite sulle tempistiche di adattamento a uno stile di gioco differente da quello della NBA. Inoltre, con una personalità forte, il suo arrivo in un gruppo già consolidato e coeso potrebbe alterare l’equilibrio interno, aumentando il rischio di difficoltà nella gestione delle gerarchie.
Perché sì a Darius Thompson
Darius Thompson, dal canto suo, è una point guard in grado di dettare i ritmi, trovare il compagno libero, costruire un vantaggio dal palleggio e colpire dalla lunga distanza. Difende con efficacia sulle linee di passaggio e può aumentare l’aggressività del quintetto, in piena linea con il basket rapido che Pozzecco predilige per la sua Italbasket.
Perché no a Darius Thompson
Allo stesso tempo, la Nazionale può contare già su diversi esterni con caratteristiche simili – Spissu, Mannion e Pajola – che coprono con efficacia le stesse posizioni. Avere un altro profilo di questo genere potrebbe generare confusione in un backcourt che ha già una fisionomia ben consolidata.
La sfida per Pozzecco sarà quella di integrare il talento senza compromettere l’equilibrio. La presenza di DiVincenzo aumenterebbe l’imprevedibilità offensiva, mentre quella di Thompson consoliderebbe la regia. La palla passa ora al Poz, burocrazia permettendo, chiamato a costruire un roster che possa raccogliere i frutti delle potenzialità a sua disposizione.