Il padre di Shai zittisce le critiche: “Jordan tirava più liberi”
Il padre di Shai Gilgeous-Alexander risponde alle critiche, paragonando i numeri di suoi figlio a quelli di Michael Jordan: il commento

Shai Gilgeous-Alexander viene spesso accusato di guadagnarsi troppi tiri liberi. Eppure, basta guardare i numeri per ridimensionare le critiche: Michael Jordan, nella stagione 1986-87, segnò 833 liberi. Shai, quest’anno, si è fermato a 601 su 669 tentativi. Numeri solidi, certo, ma ben lontani dai picchi storici della NBA.
Eppure, l’etichetta di “free-throw merchant” continua a seguirlo. Il motivo? La sua abilità nel leggere le difese, attaccare gli spazi e sfruttare ogni minimo contatto. Una qualità che, secondo suo padre Vaughn, non ha nulla di illegale.
L’ho detto tantissime volte, ma lo dirò una volta di più. Il basket è un gioco di regole. Se ti fai battere e allunghi il braccio, è fallo. Se Shai lo sa, gioca con le regole. Semplice
Vaughn Alexander
Vaughn ha poi sottolineato come il figlio non sia nemmeno tra i 10 giocatori che nella loro stagione da MVP hanno raccolto più tiri liberi a gara (8.8, 11° dal 2000 in poi).
È l’MVP e quindi bisogna trovare qualcosa di cui parlare. Se volete fermarlo, dovete cambiare le regole. Non gli vengono fischiati così tanti falli come succedeva a Jordan o ad altri grandi di questo sport
Vaughn Alexander
Nel frattempo, Shai risponde sul campo: quasi 9 tiri liberi a partita, precisione chirurgica e una leadership silenziosa che ha portato OKC ai vertici dell’Ovest. Le critiche sono soltanto rumore attorno a un giocatore in piena ascesa, che finora ha guidato i Thunder a una sola partita da un’impresa storica: vincere il primo Titolo della franchigia.