La NBA è cambiata: ora i giocatori europei sono più tosti degli americani
Le parole di John Salley trovano conferma sul parquet: i talenti europei stanno riscrivendo il presente della NBA

L’internazionalizzazione della NBA non ha solo aumentato i ricavi globali della lega, ma ha anche rivoluzionato il panorama del basket mondiale, permettendo a talenti nati al di fuori degli Stati Uniti di diventare protagonisti assoluti.
Negli ultimi anni, la NBA ha visto un cambiamento epocale nella sua leadership tecnica e simbolica. Basta osservare un dato eloquente: negli ultimi sette anni, nessun giocatore americano ha vinto il premio di MVP.
I volti che oggi rappresentano al meglio la lega provengono da tutto il mondo – da Giannis Antetokounmpo a Luka Doncic, da Nikola Jokic a Victor Wembanyama, fino a Shai Gilgeous-Alexander – tutti nati al di fuori degli Stati Uniti. Una testimonianza concreta di come il talento g
Il tema del presunto “declino” del talento americano rispetto a quello internazionale è spesso al centro del dibattito. L’ultimo a esprimersi con parole decise è stato l’ex campione NBA John Salley che, intervistato da VladTV, ha evidenziato le profonde differenze tra i giocatori europei e quelli statunitensi, attribuendo ai primi una durezza forgiata da contesti di vita estremamente difficili.
Parliamo di un europeo che cresce tra bombe, conflitti, pulizie etniche… cresce in un campo di battaglia. E l’unico momento in cui trova un po’ di pace è giocando a basket o a calcio. È l’unico istante in cui si appendono le bandiere, si posano le armi. Per loro è diverso
John Salley
Salley ha poi raccontato la sua esperienza da giocatore in Grecia, definendola addirittura più pericolosa di molti quartieri americani:
In Europa ti ammazzano per strada e nessuno ne parla. Lì ci sono i veri ‘Don Dada’. In America tutti credono di avere dei diritti, ma non è così ovunque
John Salley
Parole forti, che però trovano conferma nell’ascesa dei giocatori internazionali nella NBA moderna. L’epoca in cui il basket era un’esclusiva americana sembra ormai alle spalle.
Se gli Stati Uniti restano la culla della pallacanestro, è evidente che il cuore pulsante della NBA è diventato globale. E forse, proprio da questa contaminazione culturale e tecnica, nascerà una nuova generazione di stelle, capace di unire talento, sacrificio e fame di riscatto. Per la gioia di tutti noi appassionati del gioco più bello del mondo.