Le solide fondamenta dei Pacers

Attacco corale, soluzioni multiple e una transizione devastante: i Pacers escono tra gli applausi nonostante l’epilogo amaro delle NBA Finals 2025

La stagione degli Indiana Pacers si è chiusa con un sapore amaro, complice un finale che sembrava promettere gloria e si è invece trasformato in un brusco risveglio.

Ma guardando oltre la delusione, c’è un dato che restituisce orgoglio e speranza: la franchigia è diventata la prima nella storia NBA a schierare ben otto giocatori capaci di segnare oltre 200 punti in una singola post-season. Un traguardo che racconta di un attacco profondo, corale e letale.

A guidare questa armata offensiva è stato uno straordinario Pascal Siakam, vero capocannoniere dei Pacers nei playoff. Intorno a lui, una costellazione di opzioni capaci di colpire in ogni modo possibile: tiro da tre punti, penetrazioni aggressive, letture in transizione. Nessuna squadra oggi può vantare una varietà offensiva tanto efficace quanto Indiana.

Il secondo quarto dell’ultima gara è stato lo specchio di questa identità: un attacco esplosivo, rapido, fluido, che ha travolto Oklahoma City fino al blackout mentale finale. Paradossalmente, l’assenza di Tyrese Haliburton in quel frangente ha permesso alla squadra di aumentare il ritmo e aprire spazi in transizione come raramente si era visto nella serie.

Ma proprio l’assenza del numero 0 pone un interrogativo sul futuro. Haliburton è il perno attorno a cui ruota l’intero sistema, e senza di lui sarà difficile replicare i risultati di questa stagione. Proprio per questo, l’estate dei Pacers dovrà essere gestita con lucidità e visione, evitando ogni passo falso che rischi di compromettere quanto costruito finora.

Le fondamenta, però, sono più che solide. E se la dirigenza saprà muoversi con intelligenza, questa squadra ha tutte le carte in regola per restare una seria contender a Est per gli anni a venire.

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