La NBA e le sue teorie parallele: quando il gioco sconfina in complotti
Dalla Terra piatta agli alieni, passando per gli Illuminati: quando le stelle NBA giocano anche con le teorie del complotto

Negli ultimi anni, alcuni volti noti dell’NBA hanno fatto parlare di sé non solo per le giocate sul parquet, ma per dichiarazioni eccentriche, complottiste o apertamente controverse. Tra alieni, governi ombra e missioni divine, il confine tra sport e narrativa surreale si fa sempre più sottile.
Ecco un viaggio tra le uscite più incredibili – e rivelatrici – dei protagonisti di una lega dove, a volte, la realtà supera la fantasia.
Kyrie Irving: la terra è piatta
Kyrie Irving, talento cristallino ma spesso al centro delle polemiche, ha più volte sollevato dubbi pubblici su temi scientifici e politici. Durante la pandemia, ha rifiutato il vaccino anti-COVID, parlando di libertà personale e sostenendo di non fidarsi delle imposizioni statali. In passato aveva anche dato credito all’idea che la Terra fosse piatta, salvo poi ritrattare, definendo la sua uscita una “provocazione filosofica”.
Le sue dichiarazioni, spesso criptiche e influenzate da spiritualità alternative, hanno fatto di lui una figura divisiva: per alcuni un pensatore fuori dagli schemi, per altri un atleta disinformato con un megafono troppo potente. Kyrie resta così: genio sul parquet, enigma fuori.
Dennis Rodman: gli alieni esistono
Dennis Rodman, icona ribelle della NBA anni ’90, non ha mai avuto paura di andare oltre ogni convenzione – nemmeno quelle terrestri. In diverse interviste ha parlato apertamente della sua convinzione che gli alieni esistano e che “ci stiano osservando da tempo”. Ha raccontato di aver “sentito presenze” e di credere nei viaggi nel tempo, aggiungendo che l’universo nasconde verità che i governi ci tengono nascosti.
Per Rodman, lo straordinario è normale: tra capelli fluo, amicizie improbabili e pensieri interstellari, la sua visione del mondo è un mix tra fantascienza e spiritualità. E in fondo, chi potrebbe davvero escludere che l’Uomo Vermiglio abbia contatti fuori dal pianeta?
Gilbert Arenas: gli Illuminati governano la NBA
Gilbert Arenas, ex stella dei Wizards e voce sempre più fuori dal coro, ha insinuato che dietro le quinte della NBA agisca un potere invisibile: una sorta di “governo ombra” che decide carriere, draft e narrative mediatiche. Pur senza nominare apertamente gli Illuminati, ha parlato di una lega manipolata, dove nulla è lasciato al caso e certi giocatori “vengono scelti per brillare” a scapito di altri.
Nei suoi podcast lancia accuse a mezza voce, tra ironia e paranoia, ma il messaggio è chiaro: la NBA, secondo lui, è più spettacolo controllato che sport puro. Per Arenas, dietro ogni MVP potrebbe esserci una regia occulta.
Tyler Herro: mai andati sulla Luna
Tyler Herro, guardia All-Star degli Heat, non è solo un tiratore micidiale, ma anche uno con idee decisamente fuori orbita. In un’intervista ha affermato di non credere allo sbarco sulla Luna, definendolo “una messa in scena”, e ha aggiunto che “la Storia dell’uomo inizia davvero solo dal 1950”.
Secondo lui, tutto ciò che ci viene raccontato prima è costruito o distorto: un gigantesco copione riscritto dai vincitori. Non entra nei dettagli, ma lascia intendere un sospetto profondo verso la narrazione storica ufficiale. Per Herro, più che i libri, contano le domande: e se fosse tutto un film? Magari a tre punti… d’impatto.
LaVar Ball: mandato per salvare il basket
LaVar Ball non ha mai nascosto la sua visione epica: la sua famiglia sarebbe stata mandata da Dio per salvare il basket. In uno dei suoi interventi più ardenti ha dichiarato che “tutto fa parte di un piano divino” e che i suoi tre figli – Lonzo (appena scambiato ai Cavs), LiAngelo e LaMelo – sono destinati a trasformare lo sport, come se portassero una missione direttamente “scritta nei cieli”.
Con tono solenne e una certezza quasi mistica, Ball descrive i suoi ragazzi come una linea della salvezza per una pallacanestro in crisi, vissuta come un epico ritorno di legittimità. Per lui, il Big Baller Brand non è solo una famiglia: è una staffetta sacra verso una nuova era dello sport.