La nuova regola NBA che protegge le percentuali dei giocatori
Parte la Summer League 2025 tra debutti attesissimi e una nuova regola statistica che potrebbe riscrivere la lettura dei numeri
La NBA ha dato il via alla sua estate con un doppio nuovo inizio: da un lato la California Classic e la Salt Lake City Summer League, dall’altro l’introduzione di una nuova regola statistica che promette di fare scuola.
L’annuncio è arrivato a poche ore dalla palla a due: i tiri forzati da distanza siderale allo scadere dei quarti – spesso tentati più per dovere che per reale possibilità – non saranno più attribuiti come errore individuale, ma diventeranno errore di squadra, a patto che rispettino tre condizioni precise.
Testata durante l’ultima stagione di G League e ora estesa a tutte le Summer League 2025, la nuova norma si applica ai tiri che:
- avvengono negli ultimi 3 secondi dei primi tre quarti,
- vengono tentati da oltre 36 piedi (ben oltre la linea da tre),
- e partono dalla metà campo difensiva.
L’obiettivo? Proteggere le statistiche individuali dei giocatori da situazioni estreme, in cui il contesto impone un tiro improbabile più per senso del dovere che per reale scelta tecnica.
Una modifica apparentemente di dettaglio, ma che evidenzia ancora una volta l’attenzione della NBA alla precisione nella lettura dei numeri. E in un’epoca dove analytics e performance sono sempre più centrali, anche un singolo tiro può fare la differenza.
La Summer League resta una tappa fondamentale per valutare giovani e giocatori in cerca di spazio. È un laboratorio, sì, ma anche un palcoscenico senza filtri, dove ogni possesso conta e ogni giocata può cambiare prospettive. La nuova regola statistica è solo un esempio della direzione che la NBA vuole prendere: più equità, più attenzione ai dettagli, e uno sguardo sempre rivolto al futuro.
Las Vegas aspetta. Intanto, il futuro della lega è già in campo.