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Durant riscrive la storia dei suoi Nets: “Nash? Aveva le mani legate”

L’esperienza con i Nets rimane nel cuore di Durant, che però ammette come un insieme di fattori esterni abbia frenato le ambizioni di vincere un titolo NBA

Anni dopo le tensioni e le richieste di trade, Kevin Durant cambia tono e guarda con occhi diversi al suo passato ai Brooklyn Nets. Ospite del podcast Mind The Game, condotto proprio dall’ex coach Steve Nash insieme a LeBron James, KD ha riflettuto sul fallimento del superteam costruito attorno a lui, Kyrie Irving e James Harden.

Ma, più che scaricare colpe, Durant ha mostrato comprensione. Nei confronti di Nash, in particolare, l’ex MVP ha riconosciuto quanto fosse difficile allenare in un contesto logorato da continui scossoni.

Io e te (riferendosi a Nash) avevamo firmato per restare, ci sentivamo stabili… ma intorno a noi tutto crollava: dirigenti, giocatori, infortuni, scambi forzati. E tu dovevi tenere tutto insieme

Kevin Durant

Il progetto Nets sembrava destinato a dominare l’Est, ma si è dissolto in meno di due stagioni. Prima gli infortuni di Irving e Harden nei playoff del 2021, poi le tensioni legate al vaccino, la partenza di Harden, l’arrivo di un Ben Simmons mai pienamente recuperato e infine la fuga generale di tutte le stelle.

Nash, travolto da uno spogliatoio ingestibile, fu esonerato nel novembre 2022 – pochi mesi dopo che Durant ne aveva chiesto la testa. Ma oggi, KD sembra pentito di quella richiesta.

Non abbiamo mai avuto il vero Steve Nash. Le tue mani erano legate. Non potevi davvero trasmettere tutto quello che volevi a livello cestistico, proprio a causa delle troppe distrazioni. Non è colpa tua

Kevin Durant

Durant ha anche ammesso che nonostante tutto, l’esperienza a Brooklyn gli è rimasta nel cuore:

Quel primo anno è stato uno dei periodi più divertenti della mia carriera. Mi piaceva l’ambiente, mi piaceva giocare lì. Ma non tutti erano realmente dentro al progetto come noi

Kevin Durant

Nash, da parte sua, ha ammesso di avere ancora difficoltà a giudicare la sua esperienza da allenatore NBA. Ma le parole di Durant, oggi, sembrano offrirgli una sorta di riscatto.

Non è colpa tua. Hai dovuto affrontare troppe cose. Nessuno avrebbe potuto fare meglio in quelle condizioni

Kevin Durant

Nonostante tutto, ciò che emerge da queste parole è un senso di rispetto reciproco e consapevolezza che, in uno scenario così complicato, nessuno è davvero colpevole. Kevin Durant e Steve Nash hanno condiviso un percorso segnato da aspettative altissime e ostacoli insormontabili.

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