Marcus Smart: “Sono ai Lakers per vincere. Luka mi ha voluto”

Marcus Smart ha impiegato pochi minuti nella sua conferenza stampa di presentazione per far capire che non è arrivato a Los Angeles in vacanza. L’ex Celtics – approdato ai Lakers dopo il buyout con Washington – ha parlato con il fuoco negli occhi.

Non solo per la voglia di rivalsa personale dopo due stagioni complicate, ma anche per la fiducia che ha sentito attorno a sé. Prima di tutto, quella di Luka Doncic.

Mi ha chiamato personalmente. Voleva sapere come stavo, se ero interessato a unirmi a lui in qualcosa di speciale. Sentire quelle parole da un giocatore del suo livello mi ha colpito. E mi ha convinto

Marcus Smart

I Lakers hanno firmato Smart con un contratto biennale da 11 milioni di dollari, sfruttando l’eccezione biennale e liberando spazio con i tagli di Shake Milton e Jordan Goodwin.

Il mio compito è portare quello che so fare meglio: difesa, energia, presenza vocale e quella leadership che nasce dall’esperienza. In campo sarò lo stesso fastidio per gli avversari di sempre

Marcus Smart

Una mossa precisa: Los Angeles cercava un solido difensore con carisma, esperienza e mentalità da battaglia. E Smart, che vanta 108 presenze ai playoff, è l’identikit perfetto.

Il talento c’è, la mentalità anche. Penso che possiamo competere con le migliori dell’Ovest. Il nostro potenziale? Non ha un tetto. Dipende tutto da quanto saremo concentrati e uniti

Marcus Smart

Per Smart si chiude un cerchio iniziato dodici anni fa, quando i Lakers lo testarono in un workout pre-draft prima di scegliere Julius Randle. Dopo nove stagioni a Boston e un biennio complicato tra Memphis e Washington a causa degli infortuni, la sua occasione di rilancio arriva in una delle piazze più ambiziose della lega.

Gli ultimi due anni non sono andati come speravo. Gli infortuni mi hanno rallentato. Ma ora mi sento motivato come non mai. È curioso: 12 anni fa potevo finire qui, e oggi il cerchio si chiude. Sono pronto

Marcus Smart

Smart è uno dei quattro nuovi volti dei Lakers insieme a Deandre Ayton, Jake LaRavia e il rookie Adou Thiero. Dopo l’eliminazione al primo turno playoff contro Minnesota, l’obiettivo non è solo tornare a vincere. È costruire qualcosa di duraturo. E per farlo servono uomini come lui.