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Teague attacca LeBron James: “Usava steroidi ai tempi degli Heat”

Jeff Teague insinua un presunto uso di steroidi da parte di LeBron James durante gli anni d’oro a Miami, salvo poi ritrattare tutto

Jeff Teague ha riacceso i riflettori su una vecchia leggenda NBA: LeBron James, con un’accusa tanto sorprendente quanto priva di fondamento. L’ex giocatore degli Atlanta Hawks, ora voce del podcast Club 520, ha insinuato che il quattro volte MVP possa aver fatto uso di steroidi durante la sua esperienza ai Miami Heat.

Nel podcast, Teague ha raccontato un episodio che – secondo lui – risalirebbe all’introduzione dei test antidoping per l’HGH (ormone della crescita).

Quando iniziarono a testare per l’HGH, LeBron sparì per tre settimane dicendo che aveva mal di schiena. Poi tornò… più magro

Jeff Teague

Le dichiarazioni hanno subito scatenato reazioni online, anche perché arrivano da un ex avversario diretto: Teague ha affrontato James ai playoff in tre stagioni consecutive, uscendone sempre sconfitto, prima con Atlanta e poi con Indiana. Una rivalità vissuta sul parquet, ma che evidentemente brucia ancora oggi.

Poche ore dopo l’esplosione del caso, Teague è tornato sui suoi passi. In una storia Instagram ha chiarito di non voler lanciare accuse reali:

State tranquilli, stavo solo scherzando. LeBron era semplicemente troppo dominante

Jeff Teague

Una ritrattazione che lascia però un’eco fastidiosa, perché parlare anche solo per ipotesi di uso di sostanze proibite coinvolgendo un’icona come LeBron James – da sempre considerato un esempio di longevità e professionalità – ha un peso notevole.

Durante il quadriennio a South Beach, James ha guidato i Miami Heat a quattro finali NBA consecutive vincendone due, imponendosi come il miglior giocatore del pianeta. Per chi, come Teague, ha affrontato quella versione di LeBron da avversario diretto, il trauma sportivo è comprensibile: Atlanta, ad esempio, fu spazzata via più volte proprio a causa del dominio fisico e tecnico del numero 6.

Oggi, a 40 anni, LeBron è ancora un giocatore da top 10 NBA e resta il più atletico quarantenne mai visto in questo sport. Ma l’ombra di certe accuse – anche se subito ritrattate – rischia di sollevare dubbi inutili su una carriera che, fino a oggi, non ha mai mostrato crepe sul fronte dell’integrità.

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