Il messaggio di Cousins ai Kings: “La mia maglia deve essere ritirata”
Cousins, sette stagioni a Sacramento, chiede alla franchigia di ritirare la sua maglia numero #15
Non indossa più la maglia dei Sacramento Kings da oltre sette anni, ma DeMarcus Cousins è convinto di meritare un posto eterno nel cuore della franchigia.
In una recente intervista, l’ex All-Star ha espresso il desiderio – mai nascosto – di vedere il suo numero 15 ritirato e appeso tra le leggende del Golden 1 Center.
Era uno dei miei obiettivi. Ogni sera scendevo in campo per lasciare un segno. Guardando agli All-Star, alle selezioni All-NBA, ai numeri, alle medaglie… ho fatto la mia parte. Penso di essermi guadagnato quel posto
DeMarcus Cousins
E in effetti, i numeri parlano per lui: 21.1 punti, 10.8 rimbalzi e 3 assist di media in sette stagioni a Sacramento. Quattro convocazioni all’All-Star Game, due inserimenti nei quintetti All-NBA, e un ruolo da protagonista assoluto in un’epoca in cui i Kings erano tutto fuorché competitivi.
Tra il 2010 e il 2017, Cousins è stato l’anima – spesso tormentata, per cui chiede la sua rivincita – di una squadra incapace di raggiungere i playoff, ma che grazie a lui ha mantenuto almeno un briciolo di dignità e identità.
Eppure, quel riconoscimento non è ancora arrivato.
Ovviamente è una questione politica. Ma per quanto riguarda il lavoro fatto, penso di aver fatto tutto il necessario per essere lassù
DeMarcus Cousins
I Kings, che finora hanno ritirato 11 numeri tra cui quelli di Chris Webber e Mitch Richmond, sembrano ancora lontani dal considerare Cousins tra le loro leggende ufficiali. Nessun successo di squadra, un bilancio perdente (172-298) e un record poco invidiabile: è il leader all-time della franchigia per palle perse (1.624).
Ma ritirare una maglia non è solo una questione di vittorie. Conta l’impatto, l’eredità emotiva, ciò che un giocatore rappresenta per una città. E in quegli anni bui, DeMarcus Cousins è stato tutto ciò che Sacramento aveva.