Adam Silver incontra il Real Madrid: primi passi verso NBA Europe
Il Commissioner Silver vola a Parigi per sondare con il Real Madrid l’ingresso nella futura lega europea targata NBA
Adam Silver ha varcato l’oceano con un obiettivo chiaro: portare la NBA in Europa. Il commissioner ha incontrato i vertici del Real Madrid a Parigi per discutere l’ingresso del club spagnolo in una nuova lega europea firmata NBA. Il progetto, ambizioso e già in fase avanzata, punta a rivoluzionare gli equilibri del basket internazionale.
Il Real Madrid, storica potenza del continente e titolare di una licenza “A” in Eurolega, è in cima alla lista delle squadre corteggiate. La licenza scade nel 2026, e i rapporti tesi tra il club e l’attuale governance europea aprono uno spiraglio. Se i Blancos dovessero aderire, altri potrebbero seguirli.
Adam Silver e i suoi principali collaboratori hanno incontrato i dirigenti del Real Madrid giovedì a Parigi per discutere della possibilità di una partecipazione del club al nuovo progetto NBA,
Joe Vardon via The Athletic
Tra i nomi caldi: oltre al Milan, Barcellona, Fenerbahçe, l’ASVEL di Tony Parker e Alba Berlino. Silver vuole anche una presenza forte nei mercati chiave di Londra e Parigi. In totale, la lega potrebbe contare 16 squadre, con investitori solidi, quote societarie condivise e un modello misto tra franchigie fisse e posti conquistabili sul campo tramite i campionati nazionali o la Champions League FIBA.
Dietro questa corsa al mercato europeo, però, sembra esserci di più. Secondo quanto riportato da Sports Business Journal, una teoria si fa largo tra i dirigenti NBA: la paura che LeBron James e Maverick Carter – affiancati da capitali sauditi – stiano lavorando a una lega alternativa.
I contatti tra Carter, LeBron e Misko Raznatovic (agente di Jokic, uno dei più influenti al mondo) alimentano il sospetto.
Se i sauditi offrono 200 milioni in contanti, LeBron non si farà scrupoli
Fonte anonima interna alla NBA, via The Athletic
È in atto una silenziosa corsa all’egemonia del basket globale. E stavolta, non si gioca a canestro, ma sul tavolo del potere.