NBA All-Star Game 2026: mini-torneo tra USA Team e World Team

L’NBA è pronta a rivoluzionare ancora una volta il format dell’All-Star Game. Per l’edizione 2026, in programma il 15 febbraio al nuovissimo Intuit Dome di Los Angeles, la partita delle stelle dovrebbe assumere i contorni di un mini-torneo a tre squadre: due formazioni composte da giocatori statunitensi e una selezione “World” formata dai migliori internazionali della lega.

Secondo quanto emerso, la proposta ha ricevuto un’accoglienza positiva da dirigenti, proprietari e giocatori. L’idea è semplice: tre team da otto giocatori ciascuno che si affrontano in gare da 12 minuti, in una sorta di girone all’italiana.

Una formula innovativa

Dopo i pareri contrastanti ricevuti nel 2025 dal torneo a quattro squadre con punteggio target, la lega ha deciso di sperimentare una struttura più dinamica e senza pause troppo lunghe tra le partite. La nuova impostazione punta a garantire spettacolo continuo e ad aumentare il coinvolgimento dei giocatori, che lo scorso anno non avevano gradito i troppi “stop and go”.

Il fascino internazionale

Adam Silver aveva già anticipato che l’All-Star 2026 avrebbe avuto una dimensione globale, anche per la coincidenza con i Giochi Olimpici Invernali e con il fatto che Los Angeles ospiterà le Olimpiadi estive del 2028. Con circa il 70% dei giocatori NBA di nazionalità americana, per gli stranieri sarà più facile conquistare un posto nel roster mondiale e avere così un palcoscenico unico per esaltare la dimensione globale del basket NBA.

Una nuova collocazione in palinsesto

Un altro dettaglio da non sottovalutare riguarda l’orario: la sfida non andrà in scena in prima serata come da tradizione, ma sarà anticipata al pomeriggio della domenica. Un cambio che potrebbe favorire ascolti migliori a livello internazionale, con particolare attenzione ai mercati europei e asiatici.