Zion Williamson al bivio: stella NBA o incompiuto?
Tra infortuni e grandi aspettative, per Zion è arrivato il momento di dimostrare chi può davvero essere in NBA
La prossima stagione avrà un peso decisivo per il futuro di Zion Williamson e dei New Orleans Pelicans. Dopo aver disputato appena 30 partite nell’ultimo anno, l’ala grande sarà chiamata a dimostrare di poter finalmente garantire continuità fisica e diventare davvero quel leader su cui la franchigia puntava quando lo selezionò con la prima scelta assoluta al Draft 2019.
Nonostante i dubbi legati agli infortuni, la fiducia attorno a Zion resta alta. Coach Willie Green, in un’intervista a WDSU News, ha ribadito quanto il talento del 25enne sia fuori discussione, sottolineando però che la vera chiave sarà la costanza: solo trovando stabilità il giocatore potrà trasformarsi nell’uomo franchigia che i Pelicans si aspettano da anni.
Siamo tutti allineati nella nostra visione di ciò che Zion può fare. Abbiamo già visto lampi della sua unicità, ora si tratta solo di farlo con costanza. Se ci riesce, il cielo è il limite per lui e per la squadra
Willie Green
Al prodotto di Duke in estate è stato affiancato anche un altro giocatore in cerca di rilancio come Jordan Poole, che dopo due stagioni con pochi alti e molti più bassi a Washington vuole ritrovare smalto nella “Crescent City”.
Green ha voluto tessere le lodi anche di Poole, aspettandosi da lui un importante salto di qualità.
Sono estremamente entusiasta di Jordan Poole. È in un punto della sua carriera in cui può fare un passo avanti. È un realizzatore dinamico, un campione, e non vediamo l’ora di metterlo nelle condizioni migliori
Willie Green
Nonostante le speranze, l’era Zion a New Orleans non è stata semplice. Dal suo arrivo nel 2019, l’ex Duke ha disputato una sola stagione da almeno 70 partite e non ha mai esordito ai playoff a causa dei continui infortuni. Nell’ultima annata, in 30 gare, ha comunque mantenuto ottime medie con 24.6 punti, 7.2 rimbalzi e 5.3 assist.
I Pelicans e coach Green sperano che Zion riesca finalmente a stare in campo con continuità, almeno per una sessantina di partite. L’idea è che, oltre a garantire presenza, possa anche aggiungere qualcosa di nuovo al suo repertorio, magari sviluppando un tiro da tre più affidabile che darebbe un’altra dimensione al suo gioco.
Alla fine però la palla è tutta nelle mani di Williamson. A 25 anni non può più permettersi di essere visto come un talento incompiuto: deve scegliere se restare un’incognita o fare quel salto definitivo che lo trasformi nella superstar che tutti immaginavano già sei anni fa, quando arrivò in NBA con aspettative enormi.