Devin Booker conferma i problemi dei Suns: “Non eravamo uniti”

Devin Booker ha parlato chiaro al Media Day dei Phoenix Suns, a pochi giorni dall’inizio della stagione NBA 2025-26. Guardando indietro, il leader della franchigia ha ammesso che lo scorso anno è stato un fallimento, soprattutto per la mancanza di connessione all’interno del gruppo.

Voci che avevano circolato già durante la scorsa stagione e che prontamente erano state smentite dai veterani come Kevin Durant (scambiato ai Rockets in estate).

Non avevamo problemi fuori dal campo, ma non siamo mai riusciti a essere davvero uniti

Devin Booker via ClutchPoints

Phoenix era partita con grandi ambizioni dopo aver costruito attorno a Booker, Kevin Durant e Bradley Beal, ma la realtà è stata molto diversa: infortuni, incostanza e scarsa chimica hanno compromesso la corsa al titolo. Booker, però, ha fatto la sua parte: 25.6 punti, 7.1 assist e 4.1 rimbalzi di media in 75 partite, con oltre 37 minuti sul parquet.

L’estate ha portato a una svolta radicale. Beal ha lasciato i Suns dopo il buyout e ha firmato con i Clippers, mentre Durant è stato ceduto a Houston in cambio di Dillon Brooks, Jalen Green e scelte future.

Un cambio di rotta voluto dal proprietario Mat Ishbia, che ha scelto di puntare su profondità, difesa e cultura di squadra più che sul semplice talento delle superstar.

Booker, intanto, resta il volto della franchigia e il punto di riferimento del nuovo corso. Toccherà a lui guidare il gruppo costruito attorno a Brooks e ai nuovi innesti, sotto la guida del neo coach Jordan Ott. L’obiettivo è chiaro: trasformare le delusioni dello scorso anno in un’identità più solida, fatta di unità e coesione.

Il calendario non lascia spazio ai pensieri: i Suns apriranno la stagione il 22 ottobre in casa contro i Sacramento Kings. Sarà il primo test per capire se la lezione imparata da Booker e compagni basterà a cambiare davvero la storia di Phoenix.