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Wembanyama domina al training camp: “Mai vista una cosa così”

Al training camp degli Spurs, il centro francese impone il suo ritmo, correndo, difendendo e segnando senza mai fermarsi. La sua intensità lascia i compagni a bocca aperta

Victor Wembanyama si prepara ad affrontare la sua seconda stagione NBA con i San Antonio Spurs, reduce da un anno da rookie chiuso a 21.4 punti, 10.6 rimbalzi e 3.6 stoppate di media. Numeri già notevoli che, secondo quanto dichiarato dal centro francese durante il Media Day degli Spurs, sono destinati a crescere.

Lo stop forzato per una trombosi venosa, che lo ha costretto a chiudere anzitempo la stagione, è stato un momento cruciale. Dalla panchina, mentre osservava i compagni, Wembanyama ha trasformato la frustrazione in motivazione, usandola come carburante.

Quest’estate ho scelto di fare qualcosa di molto più intenso Forse questo mi ha tolto un po’ di tempo da dedicare al tiro, ma non importa. Volevo riprendere in mano il mio corpo

Victor Wembanyama

Il francese ha raccontato di aver impostato allenamenti più duri e intensi. Quello che ne è seguito è stata una routine che i compagni di squadra descrivono come qualcosa di mai visto prima.

Julian Champagnie lo ha visto da vicino. In un allenamento estenuante, ogni giocatore degli Spurs ha avuto il proprio turno per provare a segnare contro Wembanyama. Il centro ha difeso ogni possesso, corso per tutto il campo e ripetuto l’esercizio senza pause

Non credo di aver mai visto qualcuno allenarsi in quel modo. È incredibile da vedere

Julian Champagnie

Un allenamento difensivo continuo, senza pause, pensato per simulare la pressione di una partita e spingerlo a mantenere un’intensità altissima in ogni possesso.

La parola chiave è intensità. Se il Wembanyama nel suo anno da rookie ha dimostrato di essere un talento generazionale, quello che si prepara ad affrontare la stagione 2024-25 promette di essere ancora più dominante. Gli Spurs si aspettano che questa nuova mentalità più aggressiva si traduca in leadership e vittorie, dopo un 22-60 (record della stagione 24/25) che ha lasciato più ombre che luci.

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