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Jimmy Butler svela la causa del suo malessere a Miami

Jimmy Butler scalda i motori per la sua quindicesima stagione NBA, ma, soprattutto, la sua prima completa con i Golden State Warriros

Fissando la lente sulle ultime stagioni, difficilmente può riaffiorare alla mente di ogni analista un impatto avuto da un singolo giocatore scambiato a febbraio simile a quello di Jimmy Butler sul rendimento dei suoi Golden State Warriors, protagonisti di un vero e proprio abbrivio che dal 50% di vittorie dopo le prime 54 partite li ha lanciati al posto più alto della zona play-in, propedeutico ad un accoppiamento più vantaggioso al primo turno.

Dopo la trade, in più occasioni i giornalisti hanno buttato l’esca per ricevere informazioni inedite dal diretto interessato sulle principali ragioni dei suoi mal di pancia maturati nei confronti della dirigenza Heat, fino all’auspicato divorzio: ma, indubbiamente concentrato sui fatti interni al campo, l’ex Bulls ha sempre sviato.

Con l’ultima settimana di Preseason ancora da giocare, tanti addetti ai lavori, allenatori e giocatori, Butler incluso, hanno probabilmente meno remore nel lasciare in pasto ai media certe confidenze: ospite del podcast DubsTalk, Jimmy Buckets ha menzionato forse non l’unico, ma senz’altro il principale motivo all’origine del suo desiderio di lasciare la Florida:

La ragione per cui sono estremamente felice è che adesso i miei figli sono più vicini a me. Loro vivono in California, quindi trovarmi così lontano e non vederli mi rendeva infelice

Jimmy Butler

Nessun accenno alle pur fondate questioni di rinnovo contrattuale, unanimemente formulate dalla stampa durante le ripetute tensioni della scorsa stagione; così proseguono le spiegazioni di Butler:

Come dico sempre a tutti, quella è la parte del gioco che l’occhio di chi sta fuori non vede. Pensate sia solo basket, ma così non è

Jimmy Butler

Chissà che il numero 10 non decida di intonare proprio con questa maglia il fatidico canto del cigno: intanto, tra due settimane, si profila all’orizzonte la prima stagione interamente giocata al servizio di coach Steve Kerr.

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