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L’ambizione di Shai: “Voglio diventare più forte di Kobe Bryant”

Dopo MVP e titolo NBA, Shai Gilgeous-Alexander non rallenta: ambizione alle stelle e un obiettivo dichiarato: superare persino Kobe Bryant

Dopo una stagione da sogno, Shai Gilgeous-Alexander avrebbe tutto il diritto di prendersela comoda. MVP della regular season, campione NBA e Finals MVP: un triplete che basta a far entrare chiunque nella leggenda. Eppure, chi conosce SGA sa che il relax non è nel suo vocabolario.

Martedì notte, nella vittoria per 116-112 contro i Milwaukee Bucks, il canadese è tornato a fare… SGA: 23 punti, 6 rimbalzi, 3 recuperi e un chirurgico 8/10 al tiro in appena 19 minuti. E dire che la difesa dei Bucks non è certo un test proibitivo, ma il modo in cui Shai si muove in campo – fluido, letale, con quella calma da giocatore che vede il basket a un’altra velocità — fa sembrare tutto terribilmente facile.

Il bello è che, dopo il Titolo, Gilgeous-Alexander non dà segni di appagamento. Anzi, sembra più affamato (ha parlato anche dell’obiettivo Hall of Fame). Qualche settimana fa, lo ha detto lui stesso senza troppi giri di parole:

Gioco per essere la migliore versione di me stesso. Mi chiedete se voglio essere migliore perfino di Kobe? Certo che sì. Vedremo se ci arriverò

Shai Gilgeous-Alexander

Le critiche al suo “foul-baiting” gli scivolano addosso, perché la verità è che oggi pochi al mondo sanno segnare con la sua naturalezza. E se davvero esiste un livello superiore post-titolo – quello che LeBron raggiunse dopo il 2012 – Shai sembra pronto a bussare alla porta.

I Thunder, intanto, non nascondono l’ambizione: difendere il titolo e, chissà, aprire una dinastia. Per riuscirci serviranno salute e gestione, ma con una panchina così profonda e un leader in modalità “mai contento”, la rotta è tracciata.

Venerdì, contro i Nuggets, ultima prova generale prima del via. Poi si torna a fare sul serio. Ma a giudicare da come è partito, Shai Gilgeous-Alexander non ha mai smesso.

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