Dentro lo scandalo NBA: come Billups e Rozier sono finiti nel mirino dell’FBI
Chauncey Billups e Terry Rozier coinvolti in un doppio scandalo che lega la NBA a scommesse illegali e reti mafiose
Il mondo NBA è stato scosso da una notizia clamorosa: Chauncey Billups, allenatore dei Portland Trail Blazers, e Terry Rozier, guardia dei Miami Heat, sono stati arrestati nell’ambito di due maxi-indagini federali che hanno portato alla luce un vasto sistema di scommesse sportive illegali e partite di poker truccate, gestite con il supporto della mafia americana.
Entrambi sono stati sospesi con effetto immediato dalle rispettive squadre, mentre la lega ha annunciato di aver avviato una propria revisione interna per tutelare “l’integrità del gioco”.
Secondo le autorità, l’inchiesta ha coinvolto 34 persone in 11 stati e ha rivelato una rete di frodi e riciclaggio di denaro per decine di milioni di dollari. Il direttore dell’FBI Kash Patel ha parlato di “uno dei più estesi casi di corruzione sportiva mai emersi da quando le scommesse online sono state legalizzate negli Stati Uniti”.
I due casi principali, pur distinti, mostrano intrecci inquietanti tra ambienti criminali organizzati e figure note della lega.
Le accuse a Terry Rozier
Il giocatore dei Miami Heat sarebbe coinvolto in un sistema di scommesse illegali fondato sull’uso di informazioni riservate provenienti da giocatori e allenatori NBA. Gli inquirenti sostengono che Rozier, insieme ad altri complici, avrebbe fornito a scommettitori professionisti dati interni in grado di influenzare l’esito di alcune giocate, ricevendo in cambio denaro o una percentuale dei profitti.
Il suo nome era già comparso nei radar nel 2023, quando diverse piattaforme di scommesse avevano segnalato movimenti anomali sulle sue statistiche personali prima di una gara tra Charlotte Hornets e New Orleans Pelicans. In quell’occasione, Rozier aveva giocato solo dieci minuti prima di lasciare il campo per un presunto infortunio al piede, dopo che erano state registrate 30 scommesse sospette in meno di un’ora.
Le accuse a Chauncey Billups
Il coach dei Blazers, invece, è accusato di un ruolo di primo piano in un’altra vicenda, quella dei tavoli di poker clandestini. L’inchiesta federale sostiene che l’ex Finals MVP fosse una delle “facce note” utilizzate per attrarre giocatori ignari – definiti “fish” nel gergo del poker – all’interno di partite truccate in cui venivano usate tecnologie sofisticate per barare: macchine da mescolare alterate, telecamere nascoste nei portafiches e perfino occhiali speciali capaci di leggere le carte.
Dietro a tutto ciò, secondo i procuratori, si muovevano alcune delle più potenti famiglie mafiose di New York – Bonanno, Gambino, Lucchese e Genovese – che, una volta che i “fish” avevano perso, ricorrevano a intimidazioni e violenza per riscuotere i debiti di gioco. In un caso citato nell’atto d’accusa, Billups avrebbe ricevuto 50.000 dollari per la sua partecipazione a un torneo truccato a Las Vegas nel 2020.
Sia Billups che Rozier dovranno rispondere di cospirazione per frode telematica e riciclaggio di denaro. Entrambi compariranno davanti ai giudici federali dei rispettivi stati, Oregon e Florida. Intanto, la NBA ha definito le accuse “di estrema gravità”, assicurando piena collaborazione con le autorità. “L’integrità del nostro gioco rimane la nostra priorità assoluta”, ha dichiarato la lega in un comunicato.
Stiamo esaminando le accuse federali annunciate oggi. Terry Rozier e Chauncey Billups sono stati messi immediatamente in congedo dalle rispettive squadre, e continueremo a collaborare con le autorità competenti. Prendiamo queste accuse con la massima serietà, e l’integrità del nostro gioco rimane la nostra massima priorità
NBA
Il caso coinvolge anche altri ex protagonisti del basket professionistico. Damon Jones, ex giocatore e assistente ai Cleveland Cavaliers, figura tra gli arrestati. Gli investigatori sostengono che abbia fornito a scommettitori informazioni privilegiate durante il suo periodo come collaboratore tecnico dei Los Angeles Lakers. Secondo i procuratori, alcune persone – tra cui Jones stesso – sarebbero coinvolte in entrambe le ramificazioni dell’indagine, a conferma di quanto le due reti criminali fossero intrecciate.
Le difese di Billups e Rozier hanno già iniziato a muoversi. L’avvocato di Rozier, Jim Trusty, ha dichiarato che il suo assistito “non è un giocatore d’azzardo” e che “non vede l’ora di dimostrare la propria innocenza”. Billups, che nel 2024 era stato inserito nella Hall of Fame dopo una lunga carriera da giocatore e quattro stagioni alla guida dei Trail Blazers, non ha ancora rilasciato dichiarazioni pubbliche.
La vicenda riporta in primo piano il tema, sempre più sensibile, del rapporto tra sport e scommesse. Negli ultimi anni la NBA, come altre leghe professionistiche, ha stretto partnership ufficiali con bookmaker e piattaforme di betting, aprendo nuovi flussi economici ma anche nuove vulnerabilità.
Il commissioner Adam Silver aveva recentemente ammesso che la lega sta “imparando in corsa”, cercando di limitare il rischio di manipolazioni soprattutto nei “prop bets”, le scommesse legate a statistiche individuali più facili da alterare.
Ora, dopo l’arresto di due figure di primo piano come Billups e Rozier, la NBA dovrà fare i conti non solo con un’inchiesta giudiziaria, ma anche con un duro colpo alla propria credibilità. L’ombra del malaffare rischia di proiettarsi su un’intera stagione, in un momento in cui la linea di confine tra intrattenimento, denaro e sport appare sempre più sottile.