Il segreto del successo degli Spurs è la mentalità dei giovani

Gli Spurs hanno scritto una piccola pagina di storia battendo Miami 107-101: è infatti il primo avvio 5-0 nella storia della franchigia. Tra i protagonisti di questo inizio sorprendente, oltre al fenomenale Victor Wembanyama, c’è anche Stephon Castle, autore di 21 punti, 8 assist e 6 rimbalzi nella vittoria contro gli Heat.

Dopo la partita, però, il rookie non si è nascosto dietro ai complimenti e ha ammesso con grande onestà:

Parlano molto bene della mia difesa sull’uomo, ma non così tanto di quella lontano dalla palla. Sto lavorando su quello

Stephon Castle

Castle era conosciuto ai tempi di UConn per la sua solidità difensiva: fisico, rapido, capace di passare sui blocchi e contestare i tiri senza commettere fallo. Ma la difesa off the ball è un’altra sfida: richiede letture, tempismo e concentrazione costante, soprattutto in un contesto come l’NBA, dove ritmo e spazi sono completamente diversi rispetto al college.

In attacco, il numero 10 degli Spurs ha già mostrato molto: due partite da 22 punti nelle prime cinque uscite, tanta aggressività nel pitturato e quasi nove viaggi in lunetta a gara. Ci sono ancora aspetti da limare – le percentuali da tre (29%) e ai liberi (57%), oltre a qualche palla persa di troppo – ma il potenziale è evidente

Il tutto mentre la difesa di San Antonio continua a brillare: appena 103.8 punti concessi di media, con Wembanyama che cancella tiri con una facilità disarmante. In un sistema così solido, Castle può permettersi di crescere senza troppa pressione, lavorando sui dettagli del proprio gioco senza intaccare la chimica della squadra.

A soli vent’anni, ha già la maturità di chi sa che riconoscere i propri limiti è il primo passo per superarli. E se riuscirà a migliorare la difesa lontano dalla palla mantenendo la stessa energia offensiva, gli Spurs potrebbero aver trovato un altro tassello fondamentale per il loro futuro.