Durant manda un chiaro messaggio all’NBA: “Difficile fermarci”

Houston, con un super Durant, domina i Celtics e manda un messaggio chiaro all’NBA: non sono più un esperimento, ma una minaccia reale

Kevin Durant al media day 2025 con gli Houston Rockets

La notte di Boston ha lasciato un segno. Non tanto per il punteggio – un pesante 128-101 a favore degli Houston Rockets – quanto per la sensazione che Kevin Durant e compagni abbiano deciso di farsi sentire.

Dopo un inizio di stagione altalenante, la squadra di Ime Udoka ha dominato una delle contendenti più accreditate dell’Est, mandando un chiaro messaggio al resto della lega: questi Rockets non sono più un progetto in costruzione, ma una squadra capace di imporsi contro chiunque.

Durant, in soli 30 minuti sul parquet, ha offerto una prestazione tanto efficiente quanto autorevole: 26 punti, 4 rimbalzi, 2 recuperi e una stoppata, con un clamoroso 8/11 dal campo e un quasi perfetto 8/9 ai liberi.

Più che le cifre, però, a colpire è stato il tono del post-partita. Intervistato a caldo, KD ha sintetizzato lo stato d’animo del gruppo con una frase che suona come un avvertimento:

Quando giriamo a pieno ritmo, fermarci è davvero complicato

Kevin Durant

Un messaggio diretto, senza eccessi ma con tutta l’autorità di chi ha visto e vinto tutto.

Una squadra che cresce insieme

Il successo di Houston è arrivato come una prova collettiva. Sette giocatori in doppia cifra, un equilibrio offensivo che pochi possono vantare e una solidità difensiva costruita possesso dopo possesso.

Alperen Sengun ha sfiorato la tripla doppia (16 punti, 10 rimbalzi, 9 assist), mentre il giovane Amen Thompson ha risposto con 17 punti, 9 rimbalzi e 8 assist, confermando la sua maturità crescente. Anche Smith Jr., Okogie, Eason e il rookie Reed Sheppard hanno fatto la loro parte, contribuendo con 12 punti ciascuno.

Il dominio statistico racconta il resto: 54.5% al tiro, 19 triple a segno e 53 rimbalzi catturati. Numeri che schiacciano il confronto con i Celtics, fermi al 38.8% dal campo e con un impatto sottotono sia sotto canestro che dall’arco.

Il segnale di Houston

Dopo le due sconfitte iniziali, i Rockets hanno trovato ritmo e fiducia, inanellando tre vittorie consecutive contro Brooklyn, Toronto e ora Boston. La partita del TD Garden è stata la più convincente: non solo per la differenza di punti, ma per il modo in cui Durant e compagni hanno imposto il proprio gioco fin dal primo quarto (37-24).

La squadra torna ora a casa, dove ospiterà i Dallas Mavericks in un derby texano che promette scintille. Ma una cosa è certa: se Houston continuerà a crescere con questi ritmi, l’NBA dovrà fare i conti con una solida e consapevole realtà a Ovest.

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