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GSW cade contro i Pacers, Steph Curry non si nasconde: “Colpa mia”

Curry si prende la responsabilità della sconfitta dei Warriors contro i Pacers, e dei suoi 0 punti nel terzo quarto

Golden State inciampa ancora. Dopo il ko casalingo contro Milwaukee, i Warriors cadono anche a Indianapolis 114-109 e scivolano a 4-3. Contro dei Pacers ancora a secco di vittorie e senza Haliburton, Toppin, McConnell e Nembhard, questo risultato negativo pesa più dei precedenti in questo inizio di stagione.

Stephen Curry, protagonista di una serata da 24 punti, ma senza percentuali eclatanti (8/23 dal campo) non si nasconde:

Partita da guardarsi allo specchio. Ho complicato le cose, poca organizzazione, poca energia. In NBA se dai vita agli altri, poi te la fanno pagare

Stephen Curry

Serata difficile per lui, che ha indicato il terzo quarto come il momento chiave della sconfitta.

Il paradosso: quando Stephen Curry è uscito nel terzo periodo, i Warriors erano sotto 73-67; quando è rientrato nel quarto, erano avanti 101-92. I compagni avevano ribaltato tutto, ma nel finale è mancata lucidità. Parziale Pacers 21-5 e partita archiviata. Coach Steve Kerr a fine gara:

I giovani hanno fatto il loro, serve di più dai veterani

Steve Kerr

Indiana, 0-5 alla palla a due, ha mostrato più fame. Senza stelle, ma con ritmo e convinzione, i Pacers hanno punito ogni errore. Golden State, invece, ha giocato a strappi e, nei possessi che contano, si è inceppata.

Ora serve una risposta rapida: martedì arriva Phoenix al Chase Center. Curry lo sa: meno complicazioni, più ordine. E soprattutto niente altri “specchi” nel postgame. In una Western accesa, questi blackout non possono diventare abitudine.

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