I GSW si stanno sgretolando? Le parole di Green aprono la crisi

Tra turnover, individualismi e un Stephen Curry in difficoltà, Golden State sembra aver perso la propria identità. Le recenti dichiarazioni di Draymond Green fanno tremare lo spogliatoio

Draymond-Green

La sesta sconfitta consecutiva in trasferta dei Golden State Warriors non è passata inosservata, ma a far rumore non è solo il punteggio. Dopo il pesante 126-102 incassato a Oklahoma City, Draymond Green ha messo in dubbio l’anima competitiva della squadra:

L’anno scorso tutti erano disposti a fare qualsiasi cosa pur di vincere. Adesso non mi sembra più così

Draymond Green

Un colpo diretto al cuore del gruppo, e forse un messaggio più profondo di quanto sembri.

Dalla trade di Butler al caos attuale

Dopo l’arrivo di Jimmy Butler a febbraio, Golden State aveva chiuso la scorsa stagione con un impressionante 23-8, ritrovando solidità e spirito di squadra. Quest’anno, il 5-1 iniziale aveva illuso i tifosi: la macchina sembrava ancora oliata.

Poi, un calendario compresso e pieno di trasferte ha logorato i veterani e messo a nudo le fragilità del gruppo. Le pesanti sconfitte a Denver e a OKC hanno solo amplificato i segnali di crisi.

“Tutti hanno un’agenda personale”

Green non si è limitato a criticare l’impegno generale, ma ha toccato un punto delicato: l’individualismo.

In questa lega ognuno ha una propria agenda. ma bisogna farla funzionare all’interno del sistema di squadra. Se non funziona, o cambi tu, o prima o poi ti cambiano loro

Draymond Green

Una frase che molti hanno letto come un messaggio ai giovani del roster, in particolare a Brandin Podziemski e Jonathan Kuminga.

Il primo ha attirato attenzioni per le dichiarazioni ambiziose (“Voglio essere più forte di Curry”), il secondo ha vissuto un’estate segnata dal rinnovo e dal desiderio di un ruolo maggiore. Kuminga, oggi, è quello con più minuti giocati, ma anche protagonista di troppe palle perse – cinque contro OKC, la quarta partita in sette gare con almeno quattro turnover.

Butler e Kerr chiamano tutti alla responsabilità

Jimmy Butler, volto simbolo del cambio di mentalità dell’anno scorso, ha invitato alla riflessione:

Questo viaggio serve proprio a questo: ognuno deve essere onesto con sé stesso e con gli altri

Jimmy Butler

Anche Steve Kerr ha riconosciuto il problema delle palle perse e dell’energia mentale:

Non possiamo permetterci di regalare possessi. È un problema di concentrazione e di fiducia reciproca

Steve Kerr

Curry non al meglio: il motore si è inceppato

Tutto, in casa Warriors, ruota sempre attorno a Steph Curry. La mini-crisi è cominciata con il suo calo di rendimento e un successivo problema fisico che lo ha tenuto fuori tre gare. Tornato contro i Thunder, è apparso fuori ritmo: solo 4 canestri su 13 tentativi, 5 falli e la prima flagrant della sua lunga carriera.

Lo stesso Curry ha ammesso di essere caduto nel tranello dell’ego:

Mi sono fatto prendere anche io dall’idea di dovermi sbloccare da solo. Ma vincere non dipende da chi segna: è correre, difendere, proteggere il pallone

Steph Curry

Il viaggio prosegue con una trasferta a San Antonio, seconda tappa di un tour da sei partite. Kerr ha lasciato intendere che Green potrebbe riposare per alcuni acciacchi, mentre la presenza di Curry resta in dubbio.

Il clima, però, è tutt’altro che sereno: la sensazione è che i Warriors stiano affrontando non solo un problema tecnico, ma identitario.

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