Infortunio Jalen Brunson: “Aspettiamo gli esami”
Jalen Brunson lascia il Garden con tutore e stampelle dopo l’infortunio nel finale contro Orlando. La sconfitta passa in secondo piano: ora i Knicks temono un nuovo stop
La notte del Madison Square Garden avrebbe dovuto confermare il momento d’oro dei Knicks, ma invece ha lasciato dietro di sé un senso di inquietudine. La partita contro Orlando è scivolata via rapidamente, e il 124-107 finale è diventato un dettaglio secondario quando Jalen Brunson, durante una penetrazione, si è fermato toccandosi la caviglia destra. Da lì, l’attenzione si è spostata completamente sul suo stato di salute.
Mike Brown, visibilmente cauto, si è limitato a confermare che si tratta di una distorsione, senza aggiungere particolari. Il resto lo hanno fatto le immagini del post-partita: Brunson visto lasciare l’arena con un tutore rigido e un paio di stampelle. Un dettaglio che basta da solo a far salire l’ansia nei tifosi.
Si è girato la caviglia destra. Al momento è tutto ciò che posso dirvi. Aspettiamo gli esiti degli esami
Mike Brown
Il tempismo dell’infortunio ha sollevato più di un interrogativo. I Knicks erano sotto di 16, nel secondo match in due giorni, e con il risultato ormai segnato. Per una parte della tifoseria è incomprensibile che il loro leader fosse ancora in campo in quelle condizioni. E sui social è esplosa una polemica immediata: molti hanno fatto notare che, se sulla panchina ci fosse stato ancora Tom Thibodeau, le critiche sarebbero state ben più feroci. Uno scenario che ha innescato accuse di doppi standard e un clima già incandescente.
Ora la questione è semplice: cosa succede se Brunson dovesse fermarsi ancora? L’impatto è doppio, tecnico ed emotivo. Senza di lui, Miles McBride dovrà salire di livello e Jordan Clarkson diventa una pedina ancora più importante nelle gerarchie di Mike Brown. In più, c’è un NBA Cup da giocare: venerdì arriva Miami, e la gestione dell’emergenza sarà già un test cruciale.
New York aveva aperto la stagione con un perfetto 7-0 al Garden. La caduta contro Orlando, insieme all’incognita Brunson, rimette tutto in discussione. In una stagione nata con ambizioni importanti, i Knicks si ritrovano improvvisamente a fare i conti con la loro fragilità più grande: cosa fare quando il loro faro è costretto a spegnersi.