Il vero ruolo di Chris Paul ai Clippers: “Siamo stati chiari”

Il ritorno di Chris Paul ai Los Angeles Clippers era stato accolto con grande ottimismo dagli esperti, convinti che, utilizzato a piccole dosi, potesse aiutare a definire un’identità di squadra più chiara e a portare ordine in campo.

Per ora però il gruppo di Ty Lue fatica parecchio, tra un record negativo e diversi problemi fisici. Spicca il caso di Bradley Beal, arrivato in estate con la mid-level exception e fuori per l’intera stagione a causa di una frattura all’anca.

La mancanza che pesa di più è però quella di Kawhi Leonard, nuovamente in una situazione di totale incertezza: non esiste ancora una data per il rientro dopo il problema al piede. In questo contesto, nonostante risultati modesti e notizie poco incoraggianti, Chris Paul non riesce a ritagliarsi spazio nelle rotazioni.

Lue ha scelto di aumentare il minutaggio delle guardie più giovani, soprattutto con Kawhi indisponibile, nel tentativo di dare una scossa all’attacco. Una scelta che non ha prodotto miglioramenti tangibili, lasciando i Clippers con un 4-8 di record nonostante la vittoria al doppio overtime contro Dallas.

L’ex coach dei Cavaliers resta comunque convinto del valore del ruolo che Paul può ricoprire e delle aspettative su di lui:

[Ci serve] solo la sua leadership. Ci serve che parli ai compagni e ai coach di quello che vede e che possiamo fare meglio

Tyronn Lue

Prima di firmare gli avevamo detto che non avrebbe giocato tutte le notti e a lui andava bene. Ha così tanta conoscenza ed esperienza che può aiutarci a vincere in altri modi

Tyronn Lue

Finora Paul sta producendo numeri davvero bassi in ogni voce statistica: 2.3 punti, 3.6 assist e 1.8 rimbalzi in 12 minuti di media. La fiducia dello staff, al momento, va soprattutto verso profili con meno esperienza ma più utili alla struttura attuale, mentre il veterano della North Carolina continua a osservare dalla panchina.