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Harden trascina i Clippers fuori dalla crisi: “Continueremo a lottare”

James Harden firma una notte storica: tripla doppia da 40 punti e record riscritti mentre trascina i Clippers senza Kawhi Leonard a una vittoria insperata contro i Mavs

In una stagione partita tra infortuni, scarsa continuità e aspettative disattese, James Harden ha scelto il momento perfetto per accendere di nuovo la scintilla.

Nella sfida di NBA Cup contro i Dallas Mavericks, il veterano dei Los Angeles Clippers si è caricato sulle spalle una squadra in piena emergenza e ha firmato una performance che entra di diritto nella storia della franchigia.

Con Kawhi Leonard ancora fermo ai box per problemi a caviglia e piede e con Bradley Beal destinato a saltare il resto dell’anno, le responsabilità offensive di Harden sono cresciute a dismisura. A Dallas, in una gara equilibrata e tirata fino al doppio overtime, il numero 1 ha risposto con una prestazione che ha riportato alla memoria i suoi anni da MVP: 41 punti, 14 rimbalzi e 11 assist, guidando LA al successo per 133-127.

Continueremo a essere determinati. Continueremo a lottare. E stasera è stato uno di quei momenti

James Harden

Questi numeri non sono semplicemente impressionanti: sono anche storici. Harden è infatti diventato il primo giocatore in 56 anni di Clippers a firmare una tripla doppia da almeno 40 punti. Un primato che nessuno, da quando la franchigia esiste, era riuscito a toccare. Ma non basta: a 36 anni e 81 giorni, è ora anche il più anziano nella storia NBA a riuscirci, superando una leggenda come Larry Bird.

Il paradosso è che Harden non è più considerato una superstar nella versione dominante di un tempo. Eppure, quando il contesto lo richiede, resta uno ancora dei pochi giocatori NBA in grado di influenzare una partita. Con i Clippers privi di creatori di gioco e in piena crisi (sei sconfitte consecutive prima della notte di Dallas), Harden ha rappresentato l’unica vera fonte di ordine e produzione offensiva.

Il successo permette a LA di salire sul 4-8 nel record stagionale, un bilancio lontanissimo da quello immaginato in estate, quando molti analisti indicavano i Clippers come una delle squadre meglio costruite della Western Conference. Le cose, invece, sono precipitate rapidamente: Beal mai realmente in ritmo, Chris Paul e Brook Lopez apparsi fuori forma, John Collins incapace di lasciare un’impronta stabile.

In questo contesto, Harden sta provando a tenere tutto insieme. La domanda è per quanto potrà farlo. La stagione è lunga, il carico è enorme e l’anagrafe non mente. Per questo il rientro di Leonard sarà fondamentale: senza un supporto reale, il rischio è che Harden debba spremersi troppo già a novembre, pagando il conto nei mesi decisivi.

Per ora, però, rimane la fotografia di una notte speciale. Una di quelle in cui il talento, anche quando sembra declinare, torna a brillare con una forza inattesa. E per i Clippers, oggi più che mai, quella luce è indispensabile.

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