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Il nuovo capitolo di Damian Lillard: Blazers e borse di studio

La pausa forzata non ferma Lillard: dalle iniziative per i giovani al nuovo ottimismo per i Blazers, il suo impatto va ben oltre il campo.

Damian Lillard, tornato in estate ai Portland Trail Blazers, sta lavorando al recupero dall’infortunio al tendine d’Achille rimediato in gara 4 della serie tra Bucks e Pacers negli ultimi playoff.

Per sfruttare al meglio la sua assenza dal parquet, il nativo di Oakland si sta dedicando alla beneficenza a favore degli studenti della propria città natale, sostenendo chi non può permettersi il costo dell’università.

A febbraio l’ex Bucks aveva lanciato il Damian Lillard Scholars Program, pensato per aiutare gli studenti delle scuole superiori ad accedere all’università, con un occhio di riguardo per la Portland State University.

La prima beneficiaria del programma, Kayla Sisavat, è proprio una studentessa di Oakland: riceverà 25.000 dollari l’anno per quattro anni, una borsa che coprirà interamente i suoi studi.

La guardia 35enne dei Trail Blazers ha spiegato quanto sia importante per un ragazzo formarsi e fare esperienza al di fuori del proprio Stato, definendo questa opportunità una vera “life-changing experience”:

Ottenere una borsa di studio per frequentare l’università al di fuori del mio Stato è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita. Sono onorato di poter offrire la stessa opportunità agli studenti meritevoli della mia città Natale

Damian Lillard via X

Un’ulteriore conferma di come non sia soltanto un talento sul campo, ma anche una figura d’ispirazione nella vita quotidiana.

Il futuro dei Portland Trail Blazers

Nonostante l’assenza, Dame Time si è mostrato particolarmente ottimista riguardo al proprio futuro e a quello della franchigia dell’Oregon, alla luce del grande potenziale messo in mostra dalla squadra di Thiago Splitter:

Tutto sta accadendo in modo strano, ma lo sta facendo per una ragione. Quante possibilità c’erano che mi rompessi il tendine d’Achille a due anni dalla fine del contratto? Quante possibilità c’erano che la prima squadra che mi contattasse fosse proprio Portland? Sono dovuto andare via affinché si potesse formare nel tempo una squadra del genere. Ora ho un anno per entrarci in sintonia. Il meglio deve ancora arrivare

Damian Lillard via The Athletic

I Portland Trail Blazers sono oggi una delle realtà più interessanti della lega: zona play-in, una vittoria dall’accesso ai quarti di finale della NBA Cup e unica squadra finora capace di battere i Thunder.

Un gruppo che combina gioventù, talento e profondità: l’exploit di Avdija a livelli da All-Star, l’esperienza di Grant e Holiday, la crescita di Cissoko e Camara, il dominio a rimbalzo di Clingan e il potenziale di Shannon Sharpe, uniti al rientro di Lillard, possono davvero mettere in difficoltà chiunque.

Era andato via per inseguire il titolo, spinto dal fatto che la franchigia non riusciva a costruirgli attorno un supporting cast competitivo. A volte il destino sorprende: ora potrebbe avere la sua seconda chance, proprio nella squadra della sua vita.

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