Cooper Flagg meglio di LeBron James: “È un onore”

Cooper Flagg ha riscritto la storia NBA contro i Los Angeles Clippers, diventando il più giovane di sempre con una partita da 35 punti

Cooper Flagg al debutto in preseason con i Dallas Mavericks

In una notte che profuma già di epoca, Cooper Flagg ha fatto qualcosa che gli altri rookie si limitano a sognare. Il diciottenne dei Dallas Mavericks non solo ha seguito le orme di LeBron James, ma è andato oltre, ritagliandosi un posto tutto suo tra i più giovani dominatori mai visti nella lega.

Contro i Los Angeles Clippers, Flagg ha chiuso con 35 punti, diventando il più giovane di sempre a raggiungere quella soglia. Un lampo storico che arriva a soli 18 anni e 343 giorni. Prima di lui, il più giovane a superare i 30 punti era stato proprio LeBron. Ora, su quel traguardo a quota 35, il nome è uno solo: Flagg.

È un onore. Mi sento fortunato ad avere questa opportunità e ad essere circondato da compagni e coach che mi mettono nelle condizioni giuste

Cooper Flagg

Nessuna posa, solo la consapevolezza di chi ha capito che questo è solo l’inizio.

Una prestazione totale

I numeri raccontano parte della storia:

  • 35 punti
  • 13/22 dal campo
  • 9/11 ai liberi
  • 8 rimbalzi

Ma ciò che ha fatto la differenza è come sono arrivati. Flagg ha segnato da ogni zona del campo, ha punito i cambi difensivi dei Clippers, ha protetto il ferro e ha continuato ad aggredire anche quando la difesa ha provato a raddoppiarlo.

Dopo aver già firmato, nelle ultime 24 ore, anche il record come più giovane di sempre con una gara da 10 assist, il rookie sta trasformando quello che doveva essere un anno di crescita in una dichiarazione di intenti.

Il talento di Flagg non è bastato da solo. Nel momento più complicato della partita, con Dallas sotto di sette all’intervallo, Klay Thompson ha rivissuto uno dei suoi pomeriggi migliori (rispondendo sul campo alle critiche di Ja Morant): 23 punti, 17 nell’ultimo quarto.

È stata la sua scarica di tiri pesanti a trascinare i Mavericks al 114-110 finale, certificando un successo che spezza una striscia negativa di quattro sconfitte.

La NBA ha un nuovo nome da cerchiare in rosso

Il successo porta i Mavericks sul 6-15, mentre i Clippers scivolano a 5-15, un avvio di stagione che inizia ad avere il sapore della crisi.

Eppure il punto centrale della serata resta uno: l’NBA ha appena assistito a qualcosa che mancava dai giorni in cui un giovane LeBron James riscriveva i record uno dietro l’altro.

Se Flagg è già a questo livello a novembre del suo anno da rookie, la domanda non è più se esploderà. È quanto in fretta.

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