Reed Sheppard sta cambiando il DNA dei Rockets
Reed Sheppard è il simbolo dei nuovi Rockets: efficienza irreale al tiro, sistema modellato su di lui e un attacco che vola anche senza Kevin Durant
Reed Sheppard è diventato molto più di una rivelazione: oggi è il simbolo della pallacanestro dei Rockets, il punto di riferimento attorno a cui Ime Udoka ha ricostruito un attacco che, nelle ultime settimane, è diventato il più produttivo della NBA.
Impatto offensivo: i numeri che spiegano la crescita di Houston
Nelle ultime dieci partite Sheppard ha trasformato l’intero sistema di Houston. Le cifre parlano da sole: 17.1 punti, 3.3 assist e una qualità di tiro quasi irreale. Il suo 47.1% da tre non è solo l’ottavo dato dell’intera lega: è la miglior percentuale mai registrata da un under-21 nella storia NBA.
Quando il numero 15 è in campo, i Rockets arrivano a 124 punti per 100 possessi, frutto di una ricerca costante di triple costruite bene. La squadra converte il 42% dei tiri da tre, primo dato NBA, grazie anche al momento straordinario di Tari Eason, oggi il tiratore più prolifico della lega.
La struttura di Houston regge anche senza Durant
Nonostante l’assenza pesante di Kevin Durant, l’identità dei Rockets non si è indebolita: è diventata persino più definita. Oltre al volume e alla qualità del tiro da tre, Houston sta imponendo una combinazione di fisicità, dominio a rimbalzo e un livello difensivo che sorprende: terzo miglior defensive rating e 9.5 recuperi a partita.
Questo mix ha reso la squadra una delle più fastidiose da affrontare, perché unisce aggressività, ritmo e una protezione del ferro che limita costantemente gli avversari.
La vera prova per Sheppard
La grande domanda è quanto Sheppard saprà mantenere questa efficienza quando Durant tornerà a gestire un volume di possessi più alto. Se il rookie riuscirà a restare su questi standard anche con una distribuzione diversa dei compiti offensivi, allora i Rockets potrebbero diventare una delle minacce più credibili persino per i Thunder, oggi in cima alla Western Conference.
Houston ha finalmente un’identità chiara, e il motivo principale porta un nome ben preciso: Reed Sheppard.