La metamorfosi vincente degli Orlando Magic

Dopo un avvio difficile, gli Orlando Magic ritrovano ritmo e fiducia, puntando alle Final Four di NBA Cup con Black protagonista e Banchero pronto al rientro

Jamahl Mosley Orlando Magic

Difficile interpretare il cammino degli Orlando Magic, soprattutto osservando la clamorosa differenza tra le prime 10 gare e le ultime 11. Questa parabola, pur momentanea, complica ogni previsione futura, essendo il frutto della digestione di nuove gerarchie e strategie di gioco.

Il fenomeno coincide con la assenza del miglior giocatore a roster, previsto rientrante proprio nel momento cruciale della stagione: lo scontro diretto dei quarti di Nba Cup contro i Miami Heat, dove i Magic puntano alle Final Four di Las Vegas.

Un avvio deludente

Il 10 novembre gli Orlando Magic perdono in casa contro i Boston Celtics per 111-107, suscitando delusione tra analisti e tifosi. Si parla addirittura di un possibile licenziamento di coach Jamahl Mosley, dopo la sesta sconfitta nelle prime dieci partite.

Nonostante gli innesti di Bane e Jones, il team mostra un attacco macchinoso e dipendente da isolamenti forzati di Wagner e Banchero, con difesa in regressione nonostante il rientro del “regista” Jalen Suggs. Poco dopo, Paolo Banchero si infortuna, accentuando le difficoltà della squadra.

Una nuova linfa

Dopo la sconfitta con Boston, i Magic iniziano a vincere, 115-112 contro Portland, e mostrano progressi concreti. 9 vittorie nelle ultime 11 gare, con offensive rating passato dal ventesimo al quarto posto e defensive rating dal sedicesimo al quinto nelle ultime 11 partite.

Le palle perse diminuiscono (terzi in Nba nelle ultime 11), e le vittorie arrivano contro squadre di alto livello come Knicks, Warriors, Sixers e Pistons. L’esecuzione offensiva diventa più fluida, con maggiore movimento off the ball, screen lontano dalla palla e conclusioni rapide al ferro.

Nella sfida contro i Sixers, i Magic dominano i rimbalzi difensivi e sfruttano il “treno” Franz Wagner, trasformando situazioni statiche in quasi transizioni, segnando 144 punti.

L’esplosione del giovane Black

A supporto di Wagner, Anthony Black emerge come leader in campo, raggiungendo picchi di prestazioni e fiducia offensiva. Contro Phila segna 31 punti con 4 su 6 da tre, partendo dalla panchina.

Nelle ultime 10 partite viaggia a 15 punti di media con il 38,9% da tre. Il giovane rappresenta il simbolo della metamorfosi dei Magic, contribuendo significativamente nelle vittorie contro Chicago con 22 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate, pur senza essere il principale distributore di assist.

Il ritorno di Banchero può essere un problema?

Il quasi imminente rientro di Paolo Banchero potrebbe complicare il ritmo della squadra. Lo scorso anno, in sua assenza, i Magic mostravano miglioramenti offensivi, mentre il giocatore rimane il miglior attaccante del roster.

Il vero problema riguarda la rapidità di letture offensive, tendenza a isolamenti e palleggi prolungati, che potrebbe rallentare l’attacco fluido sviluppato nelle ultime 11 partite.

Nonostante le preoccupazioni, il ritorno del miglior giocatore non dovrebbe ridurre le possibilità di vittoria. I Magic hanno avuto bisogno di tempo per assimilare i nuovi innesti e le modifiche offensive del coach, con il contributo di assistente God Shammgod.

La metamorfosi della squadra è arrivata probabilmente in assenza di Banchero, che dovrà reinserirsi rapidamente per non rallentare il ritmo. La partita ad eliminazione diretta di Nba Cup sarà il banco di prova, con la pressione che sarà tutta sulle sue spalle.

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