Jimmy Butler punge le sue ex squadre: “Io gioco per vincere”
Dai Bulls agli Heat, fino ai Golden State Warriors: Butler rielabora i capitoli più turbolenti della sua carriera
Jimmy Butler non ha mai fatto mistero del suo percorso turbolento nella NBA. Con Chicago, Minnesota, Philadelphia e Miami, la sua carriera è stata costellata di addii controversi e richieste di trasferimento, spesso legati a contratti mancati o a divergenze con la dirigenza. Ma per Butler, tutto ciò ha avuto un solo filo conduttore: vincere.
Per me è sempre tutto sul vincere, vincere a ogni costo. Se non è per vincere, io non ci sto. Tutto quello che facciamo deve riguardare la vittoria
Jimmy Butler via Dubs Talk
Una filosofia chiara, che spiega perché Butler non si sia mai fermato davanti alle difficoltà e abbia sempre cercato l’ambiente giusto per competere ai massimi livelli.
Ora quel posto sembra averlo trovato ai Golden State Warriors. Firmando un’estensione da 121 milioni fino al 2027, che potrebbe tornare utile a GSW per un eventuale scambio con Anthony Davis, Butler ha messo le basi per una nuova fase della carriera, convinto di poter finalmente inseguire il Titolo NBA al fianco di Stephen Curry e Draymond Green.
Hanno persone incredibili in tutta l’organizzazione. Andare al lavoro qui è un piacere. Ti diverti, sorridi, e quando esci pensi: ‘Non vedo l’ora di tornare domani.’ Ho capito subito che questo posto è speciale
Jimmy Butler via Dubs Talk
Dopo anni di spostamenti e tensioni (l’ultima con i Miami Heat lo scorso gennaio), Butler sembra aver trovato la sua casa ideale, un contesto dove la vittoria resta l’unica regola. E sebbene i Warriors viaggino all’ottavo posto nella Western Conference con un record di 13-12, la sensazione è che, con Butler finalmente a suo agio, la corsa al Titolo possa avere un sapore diverso.