Le 10 Sospensioni più Lunghe nella storia NBA

Rissa, uso sostanze stupefacenti, aggressione, possesso di armi da fuoco: ecco quali sono le dieci squalifiche più lunghe nella storia dell’NBA

Metta World Peace esulta dopo gara 7 del 2010

Secondo l’articolo 24 della Costituzione dell’NBA, spetta al commissioner assegnare multe e squalifiche ai giocatori che abbiano problemi in tribunali, abbiano tenuto comportamenti con conformi agli standard del Fair-Play oppure abbiano tenuto una condotta contraria alle leggi dello Stato.

Inoltre, se le accuse contro il giocatore fossero estremamente gravi, il commissioner può decidere di bandirlo definitivamente dal gioco. Escludendo questi giocatori, ecco la classifica delle 10 Sospensioni più Lunghe della storia dell’NBA.

Se siete interessati all’argomento ecco anche la classifica dei giocatori NBA con più falli tecnici e dei giocatori NBA con più espulsioni.

Classifica Sospensioni più Lunghe NBA

10. John Collins – 25 partite

Collins in azione con gli Hawks
Collins in azione con gli Hawks

Era il 5 novembre 2019 quando la giovane stella degli Atlanta Hawks, John Collins, diciannovesima scelta assoluta degli Hawks al Draft NBA 2017, veniva sospesa per 25 partite dopo esser risultato positivo ad una sostanza vietata dalla costituzione NBA (un ormone della crescita).

Il numero 20 della franchigia dello Stato della Georgia, dopo essersi scusato coi compagni, si era giustificato per quanto accaduto affermando di aver assunto la sostanza dopante in maniera inconsapevole.

9. DeAndre Ayton – 25 partite

Ayton in azione coi Suns
Ayton in azione coi Suns

Nello stesso periodo, poche settimane prima, anche l’allora rookie dei Phoenix Suns, DeAndre Ayton, era stato sospeso dal commissioner NBA per 25 gare dopo esser risultato positivo ad un antidiuretico presente nella lista delle sostanze dopanti il cui uso non è consentito dalla lega.

Prima del centro delle Bahamas, anche Joakim Noah, Jodie Meeks e Wilson Chandler erano stati sospesi per lo stesso motivo.

8. Wilson Chandler – 25 partite

Wilson Chandler in maglia Nets
Wilson Chandler in maglia Nets

Nell’agosto del 2019, l’ex centro dei Brooklyn Nets, Wilson Chandler, era stato sospeso dalla lega per 25 partite perché risultato positivo ad un test antidoping. Inoltre, la ventitreesima scelta del Draft NBA 2007, fu costretto a pagare una multa di quasi mezzo milione di dollari.

Nel caso di Chandler si parlò di positività al PED, ovvero Performance-Enhancing Substance, sostanza che migliora le prestazioni sul parquet.

7. Jodie Meeks – 25 partite

Jodie Meeks in maglia Wizards
Jodie Meeks in maglia Wizards

Nell’aprile 2018 l’allora giocatore degli Washington WIzards, Jodie Meeks, fu sospeso per 25 gare dopo esser risultato positivo a due sostanze dopanti vietate dalla lega: l’ipamorelin e GHRP-2, entrambi ormoni della crescita.

La stagione del numero 20 della franchigia della capitale terminò in quel momento, per poi riprendere l’anno seguente coi colori dei Toronto Raptors, con pochi minuti a disposizione.

6. Kermit Washington – 26 partite

Kermit Washington in maglia Lakers
Kermit Washington in maglia Lakers

L’episodio più tristemente noto della carriera da cestista di Kermit Washington è sicuramente il pungo rifilato a Rudy Tomjanovich durante la sfida tra Los Angeles Lakers e Houston Rockets del dicembre 1977. Quel pungo (The Punch, come fu soprannominato negli States) costò all’allora numero 24 giallo-viola una sospensione di 26 gare.

Durante un’accesissima discussione tra Washinton, Kareem Abdul-Jabbar e Kevin Kunnert, Tomjanovich era accorso in mezzo al parquet per calmare gli animi rimediando un pungo in faccia che rischiò di ucciderlo: fortunatamente l’ex giocatore dei Rockets riuscì a cavarsela nonostante la rottura di setto nasale e mandibola e una commozione celebrale.

Altro episodio tristemente noto è quello che lo vide coinvolto in un accusa di appropriazione illegale di beni, furto d’identità e frode fiscale dopo che si era impossessato di 500mila dollari destinati in beneficienza. In seguito alla sua confessione, fu costretto a sei anni di carcere federale

5. Stephen Jackson – 30 partite

Stephen Jackson in maglia Pacers
Stephen Jackson in maglia Pacers

Correva l’anno 2004 quando a Detroit andava in scena un episodio passato alla storia come “malice at the Palace” ovvero “Malvagità al Palace”. Questo triste episodio vide coinvolti i Detroit Pistons e gli Indiana Pacers in una delle peggiori risse della storia dell’NBA.

Con una manciata di secondi alla sirena, Ben Wallace (centro dei Detroit Pistons) tentò un lay-up ma fu difeso da Ron Artest: furioso di esser stato colpito a partita ormai terminata (82-97 in favore degli ospiti), Wallace si scagliò contro Ron Artest scatenando una rissa che coinvolse diversi giocatori.

Non finì qui! A rissa ormai sedata, un tifoso scagliò una bevanda a Ron Artest il quale si rivoltò immediatamente contro il fan, scatenando una rissa tra giocatori e spettatori che durò diversi minuti.

Nella rissa furono coinvolti nove giocatori tra i quali, appunto, Stephen Jackson, giunto in difesa del compagno, rimediando 30 gare di sospensione ed una multa di quasi 2 milioni di dollari.

4. Javaris Crittenton – 38 partite

Javaris Crittenton in maglia Lakers
Javaris Crittenton in maglia Lakers

Nel gennaio 2010 Javaris Crittenton fu sospeso dall’NBA per 38 gare dopo aver violato le leggi stabilite dalla Costituzione NBA, per aver conservato un’arma da fuoco nel proprio armadietto ed averla puntata verso il compagno di squadra Gilbert Arenas in seguito ad una discussione sui debiti di gioco avvenuta poche settimane prima.

Dopo quella maledetta stagione finita in anticipo a causa delle 38 partite di squalifica, il contratto di Crittenton con gli Washington Wizards fu risolto e non tornò più a giocare in NBA.

3. Gilbert Arenas – 50 partite

Gilbert Arenas spalle a canestro
Gilbert Arenas spalle a canestro

Già sospeso a tempo indeterminato pochi giorni prima a causa di un’inchiesta giudiziaria per trasporto e deposito di armi da fuoco senza licenza, Gilbert Arenas fu squalificato per 50 gare a causa dell’episodio che vide coinvolto anche Javaris Crittenton.

I due accettarono i lavori socialmente utili imposti dall’allora commissioner David Stern, senza far ricorso per quanto accaduto poiché in una voce del contratto firmato dai giocatori NBA vieta espressamente di introdurre armi (anche registrate legalmente) di qualunque genere i una struttura legata al mondo NBA.

2. Latrell Sprewell – 68 partite

Latrell Sprewell esulta dopo un canestro
Latrell Sprewell esulta dopo un canestro

Il primo dicembre 1997 l’ex giocatore dei Golden State Warriors, Latrell Sprewell, fu sospeso dall’NBA per 68 partite dopo aver minacciato, strangolato e colpito l’head coach della franchigia di San Francisco, P.J. Carlesimo, durante gli allenamenti di squadra dopo un’accesa lite verbale a causa di alcuni rimproveri nei confronti del giocatore.

Inizialmente David Stern sospese Sprewell per 82 partite ma, in seguito ad un ricorso, la squalifica fu ridotta a 68 gare. Tuttavia, gli Warriors rescissero il contratto del quattro volte All-star immediatamente. La carriera della 24esima scelta al Draft NBA 1992 proseguì per altri sette anni, prima a New YOrk e in seguito a Minnesota.

1. Ron Artest – 86 partite

Metta World Peace esulta dopo gara 7 del 2010
Metta World Peace esulta dopo gara 7 del 2010

L’episodio che coinvolse l’allora compagno agli Indiana Pacers, Stephen Jackson, portò anche Ron Artest, noto anche come Metta World Peace, ad una sospensione di 82 gare (73 di regular season e 13 dei Playoff NBA) per aver aggredito un fan colpevole di avergli lanciato contro una bevanda.

L’episodio, che ha rappresentato uno dei punti più bassi nella storia dell’NBA, costò ad Artest anche una maxi multa di quasi 5milioni di dollari, tolti dallo stipendio del numero 23 della franchigia di Indianapolis.

L’allora commissioner NBA, David Stern, descrisse l’accaduto con parole amare e forti, descrivendo l’episodio che infangò tutto il mondo del basket come scioccante e disgustoso:

“Più in basso di così non potevamo arrivare: una serie di pugni e cazzotti, proprio la logica che la gente continuava ad associare alla vista sul parquet di giocatori di colore. Un disastro: ne parlavano tutti gli show e le radio, è stata la notizia più discussa per giorni”

David Stern

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