NBA, Steve Kerr: “Curry è un vero killer”

Kerr difende il suo playmaker da chi lo indica come giocatore soft nei momenti importanti

Steph Curry e Steve Kerr

Steph Curry è spesso annoverato insieme a LeBron e Kevin Durant come uno dei migliori giocatori dell’ultimo decennio, simbolo di un nuovo stile di gioco fatto di velocità e tiri da oltre l’arco.

Nonostante gli Warriors abbiano faticato non poco durante la scorsa stagione, i numeri di Steph non hanno risentito di questo calo di risultati essendosi laureato miglior marcatore della stagione 2020/21 a 32 punti di media.

Malgrado tutto ciò, i critici continuano a giudicare Curry come giocatore assente nei momenti decisivi di una gara, incapace di caricarsi da solo l’intera squadra sulle spalle. In molti pensano che se a fine carriera non dovesse riuscire a conquistare nessun titolo di MVP delle Finals, questo pregiudicherà il giudizio di molti sulla sua carriera.

Non è dello stesso avviso il suo allenatore, Steve Kerr, secondo il quale il numero 30 è un giocatore estremamente competitivo, che vuole più di chiunque altro vincere, la cui natura competitiva tende a rimanere nascosta durante le partite.

Quello che in pochi notano è che Steph è un vero killer, un incredibile agonista. Magari molti non lo notano a causa del suo stile di gioco. Tutto sembra facile per lui. Ma si sbagliano

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