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NBA, soddisfatte le richieste dei giocatori

Dopo la protesta che portato alla posticipazione di un totale di 6 partite, i proprietari delle franchigie hanno ascoltato le richieste dei giocatori

Domani ripartono i playoff, ma la sfida più importante è quella che si è giocata fuori dal campo. Grazie alla protesta, i giocatori NBA sono riusciti ad ottenere quello che avevano chiesto ai loro proprietari in merito alle questioni sociali sollevate di nuovo dopo il caso Blake.

In primis, i proprietari NBA hanno deciso di stanziare un fondo di 500 milioni di dollari – pare che la cifra sia destinata a crescere – da dedicare alla scolarizzazione, al sostentamento economico, alla tutela legale gratuita e una serie di questioni legate alle giustizie sociali. Decisione dei proprietari delle franchigie è stata quella di mettere a disposizione le arene come seggi elettorali per permettere ai molti territori amministrativi che non hanno seggi di esprimere il voto.

Per quanto riguarda il broadcasting, si è stabilito che durante le partite verranno trasmessi alcuni spot di promozioni dei diritti civili. Inoltre, tutti i team hanno deciso che di svolgere attività di promozione per la sensibilizzazione di tematiche sociali e culturali nelle rispettive città.

Fondamentale è stato il ruolo di Jordan. MJ ha contattato Chris Paul e Russell Westbrook per capire le richieste dei giocatori e mediare coi proprietari delle franchigie, ruolo ricoperto anche da Jordan nel piccolo mercato degli Charlotte Hornets.


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