Shaq: “Avrei potuto giocare con Duncan e Robinson”
La leggenda dei Lakers critica la tendenza delle stelle NBA odierne a formare superteam per vincere il titolo
Nella NBA odierna i superteam sono diventati la normalità, grazie anche al maggiore controllo che i giocatori hanno sulla loro carriera, ma fino ad una decina di anni fa la situazione era molto diversa.
La tendenza delle stelle NBA ad unire le forze per cercare di raggiungere il titolo ha fatto storcere il naso a molti ex giocatori, tra questi l’Hall of Famer Shaquille O’Neal.
La leggenda dei Lakers, ospite al Big Shot Bob Podcast dell’ex compagno in gialloviola Robert Horry, ha espresso la propria opinione sui giocatori che decidono di far parte dei Superteam. (7:23)
I ragazzi stanno diventando davvero pigri e poi vogliono che ragazzi come me e Big Shot Bob mostrino loro un po’ di rispetto. Fidati di me, se avessi saputo che era giusto fare squadra dopo che Houston mi ha fatto il culo nel 94, sarei andato a giocare con Hakeem, oppure sarei andato a giocare con Tim Duncan e David Robinson. Per me non era cosi, volevo batterli e ci soni riuscito. Rob ne ha vinti sette, io quattro, ma ogni volta che vediamo qualcosa del genere, la odiamo
Shaquille O’Neal
La nuova era dei superteam ha avuto inizio nel 2010, quando LeBron James ha deciso di unire le forze con Chris Bosh e Dwyane Wade ai Miami Heat.
In seguito la stessa situazione si è presentata quando Kevin Durant, dopo esser stato eliminato dai Golden State Warriors per 4-3 in finale di Conference, ha deciso di unirsi a Curry e compagni non appena diventato free agent nel 2016.
In questo momento addirittura abbiamo due superteam in NBA: i Brooklyn Nets con il terzetto di stelle Kyrie Irving-James Harden-Kevin Durant e i Los Angeles Lakers con il trio Russell Westbrook- Anthony Davis-LeBron James.
Nel passato i grandi giocatori erano distribuiti in maniera più omogenea nelle varie squadre e dovevano competere tra loro per conquistare il titolo NBA, mentre attualmente la formazione di questi superteam ha portato ad una grandissima quantità di talento in poche franchigie.