Space Jam: A New Legacy, la recensione di Dunkest

Siamo stati alla Première di Space Jam: A new Legacy. Ecco la recensione. Niente spoiler tranquilli!

Space Jam: A New Legacy

Space Jam: A New Legacy arriva domani nelle sale cinematografiche di tutta Italia ed essendo stati alla prima visione vi proponiamo la nostra recensione.

L’intera trama del film è costruita attorno al “rapimento” di Dominique James, detto anche “Dom” e figlio di Lebron James, da parte dell’algoritmo di Warner Bros e l’immersione nel mondo della nota casa di produzione. Ad interpretare il famigerato antagonista, AlGiRitmo, è il noto attore Don Cheadle che mette LeBron davanti a diverse prove per riportare a casa il figlio.

Sebbene la trama sia legata ad alcuni nodi che nello svolgimento ovviamente richiamano il primo episodio di Space Jam, gli avvenimenti sono ambientati per la maggior parte in un mondo digitale, surreale e legato ai social in cui ci immergiamo tutti i giorni.

Dal mondo dei Looney Tunes pronti a rispondere all’appello di un’altra superstar NBA per creare una squadra con cui compiere la missione di LeBron, i diversi crossover con i mondi di Warner Bros, il campo da basket – palcoscenico del momento cruciale del film -, il ServerVerso in cui operano AlGiritmo e Dom. Tutti questi scenari sono il frutto di un lavoro di CGI che ricrea un background ricchissimo di effetti speciali.

Tecniche visive che riguardano anche lo stesso King James e i compagni di viaggio. La trasformazione di LeBron da cartone animato a di nuovo persona reale e l’evoluzione tridimensionale dei Looney Tunes rappresenta forse prima la ricerca personale nell’identità di padre per il leader della Tune Squad e poi l’avvicinamento al proprio obiettivo nella sfida finale per sé stesso e per la squadra.

Insomma, sono tante le similarità nel tessuto narrativo e tanti i punti di distacco dal primo Space Jam di Michael Jordan. Si tratta di una New Legacy, prendendo spunto dalle parole del titolo, per una nuova generazione.

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