Suns, potenziare il coaching staff la chiave per nuove Finals?

Dopo essere andati vicinissimi alla vittoria del primo championship nella storia della franchigia, aiutati dalla determinate spinta del Footprint Center e da un Devin Booker in formato Mamba, i Phoenix Suns di Monty Williams si preparano a una nuova stagione dove l’unico obbiettivo sarà ripetersi in una Western Confernce che come ogni anno si appresta a essere competitiva oltre ogni limite.

Il roster è sicuramente uno dei più completi ma è parso chiaro che mancasse qualcosa, sopratutto sul finale, per raggiungere la tanto ambita vittoria dell’anello: proprio per questo Williams ha voluto portare degli aggiustamenti non tra i giocatori ma bensì nel suo coaching staff, aggiungendo aiutanti del calibro di Jarret Jack, Michael Ruffin, Bryan Gates, e Steve Scalzi, ognuno di loro infatti ha già lavorato con il coach almeno una volta durante la sua carriera.

In un’intervista per Duane Rankin di AZ Central, il candidato a COY della scorsa stagione ha voluto spiegare le sue decisioni:

Stavamo cercando di aggiungere persone che potessero inserirsi al meglio nel nostro contesto di squadra e che potessero aiutarmi a crescere come coach. Mi sono voluto affidare a persone con cui ho lavorato precedentemente e che so che possono far crescere la nostra squadra, sono ssicuro che questo aiuterà la comunicazione e migliorerà il lavoro del collettivo

Monty Williams

Come molte franchigie prima dei Suns, l’innesto di ex giocatori e allenatori nel coaching staff per curare alcune parti del gioco della squadra si è rivelata una scelta fondamentale, un esempio lampante potrebbe essere Jason Kidd per Frank Vogel nell’anno del titolo dei Lakers ma anche Mike D’Antony per Steve Nash, grazie al quale abbiamo potuto riassistere a scampi dell’attacco dei mitici Suns in cui i due lavoravano assieme ma il primo da allenatore e il secondo da star della squadra.