NBA, Chris Paul contro tutti: “Mai voluto chiedere una trade”

Appena arrivato ad Oklahoma, Chris Paul è subito entrato in sintonia con la franchigia ergendosi come leader della squadra

Chris Paul elogia i compagni

Chris Paul ha disputato una stagione sorprendete coi suoi Oklahoma City Thunder. Arrivato l’estate scorsa nella trade che ha portato Russell Westbrook da OKC a Houston, in molti hanno scommesso sul fatto che il veterano sarebbe stato scambiato prima della chiusura della finestra delle trade di febbraio.

Quando sono dentro, son dentro. Tutti pensavano che avrei chiesto una trade o qualcosa del genere, ma non è stato così. Mi piace la direzione che intrapreso questa organizzazione e credo di poter assumere un ruolo nella crescita di questa squadra. Quando scendo in campo mi sento di poter competere con chiunque, voglio che anche gli altri si sentano così.

L’oneroso contratto che si porta al seguito – 41.3 milioni per la prossima stagione, 44 se esercita la player option del 2021-22 – e in parte perché ad ottobre i Thunder avevano le sembianze di un roster assemblato nella maniera sbagliata sono le motivazioni che hanno spinto molti a credere che Paul sarebbe rimasto con le valigie pronte fino a febbraio e che la franchigia non si sarebbe fatta problemi a cederlo. Non è stato così.

Chris Paul – e i Thunder – ha saputo smentire ogni timore e sfiducia nei suoi confronti giocando una stagione da vero leader. Il play alla 15esima stagione in NBA ha fatto registrare 17.6 punti, 6.7 rimbalzi e 5 assist di media in 70 partite fungendo da guida per una giovane Oklahoma che si è conquistata un posto ai playoff da quinta potenza ad Ovest e forzando i Rockets a giocare sette gare prima di poter accedere al secondo turno di playoff.


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