Lakers, l’infortunio di LeBron James cambia tutto!

Doveva essere un semplice stiramento addominale e invece…

LeBron James durante una partita NBA

Da un po’ di tempo a questa parte si portava dietro questo fastidio, che sembrava essere sotto controllo, poi è arrivata la partita (vittoriosa) contro gli Houston Rockets e tutto è cambiato. Stiamo parlando di LeBron James, che contro i texani ha fatto sì parlare di sé per aver realizzato 30 punti e 10 assist, ma soprattutto per il riacutizzarsi di uno stiramento addominale che lo terrà ai box per molto tempo, forse fino a gennaio!

E dire che a Los Angeles erano convinti che il Re, ormai 37enne, se la sarebbe cavata con un po’ di riposo, con l’esclusione contro Portland, Charlotte, Miami e Minnesota, ma le cose non stanno proprio così. Il bollettino medico gialloviola, per altro non ancora ben dettagliato, ci dice che il Prescelto dovrà rimanere a riposo da un minimo di quattro settimane a un massimo di otto settimane. Nella stagione 2018-19 lo stesso infortunio lo tenne fuori per 40 giorni; un bel problema allora, come gli appassionati della palla arancione ricorderanno certamente, e un bel problema oggi, visto che i Lakers senza il loro uomo migliore difficilmente potranno risalire l’attuale classifica – oggi sono decimi alle spalle dei Blazers – e lottare per il titolo.

Probabilmente obbietterete dicendo che mal che vada LeBron James rientrerà comunque a inizio del prossimo anno quando i giochi non saranno ancora decisi; vero in parte, nel senso che in due mesi di basket NBA Warriors, Jazz, Mavericks e Suns potrebbero scavare un fossato piuttosto profondo tra loro e le inseguitrici. Ok, ma i Lakers non dispongono pur sempre di cestisti del calibro di Davis e Westbrook? Vero, ma quest’ultimo in particolare non sta facendo faville, dunque ancora una volta la presenza del Prescelto risulta e risulterà determinante.

Addio anello?

L’infortunio di LeBron James, che sembrava nient’altro che un “semplice” stiramento addominale, che avrebbe dovuto tenere lontano dai parquet il Prescelto per un massimo di una settimana, si è rivelato essere qualcosa di veramente importante. Il pieno recupero del campionissimo gialloviola, da quel che si sa oggi, potrebbe avvenire addirittura a fine anno! Se fosse così sarebbe un bel problema per Los Angeles che, priva del giocatore di basket più forte e tra i più pagati al mondo, abile nello smistare palla, nell’attaccare il ferro e, non da ultimo, nel difendere il perimetro in pitturato, farebbe fatica a rispettare quella tabella di marcia che la vede ancora oggi favorita per la vittoria dell’anello.

Sì perché se sulla carta il quintetto di Frank Vogel gode ancora dei favori dei pronostici insieme ai Nets, tra poco siamo certi non sarà più così, perché senza LeBron le sconfitte saranno quasi certamente dietro l’angolo. Una volta rientrato dall’infortunio non sappiamo se riuscirà o meno a macinare assist e canestri come se niente fosse, perché l’età è quella che è (37 anni) e il fisico comincia a non essere più quello di un giovanissimo atleta.

Insomma, oltre allo stop ci aspettiamo per The Chosen One un periodo di riabilitazione e soprattutto di ripresa di confidenza con i ritmi partita, che da gennaio saranno molto più intensi, perché pian piano ci si avvicinerà alla fase più calda del campionato di pallacanestro più bello al mondo.

Davis deve per forza di cose trascinare la squadra

Cenno d'intera tra Russell Westbrook ed Anthony Davis

Privi del Prescelto e con un Westbrook finora non certo esaltante, i Lakers dovranno per forza di cose consegnare le chiavi del gioco a Anthony Davis, che dovrà trascinare i compagni alla vittoria. Un’altra soluzione purtroppo per loro non c’è, perché l’ex Wizards contro i Thunder è stato a dir poco imbarazzante.

E non è un caso isolato, visto che il neoarrivato in casa gialloviola non ha convinto del tutto. Dunque se Davis riuscirà a sopperire all’assenza (vera) di LeBron James e all’assenza (finta) di Westbrook da qui ai prossimi mesi, allora i Lakers potrebbero provare a giocarsela dal prossimo anno fino al mese prima delle Finals. Non sarà semplice, perché nonostante gli anni siano ormai 37, il Prescelto resta pur sempre determinante. E a Los Angeles lo sanno fin troppo bene.

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