NBA, Lakers: sono ancora una contender?

La partenza altalenante dei Lakers ha riacceso i dubbi sulla compatibilità delle sue stelle e messo in discussione il loro status di contender

I Los Angeles Lakers in campo

L’acquisto di Russell Westbrook e Carmelo Anthony, il ritorno di Howard e Rondo, l’arrivo di role players utili ad allungare le rotazioni sono stati i segnali lanciati dalla dirigenza gialloviola per garantire un prepotente ritorno nelle alte sfere della NBA. I Lakers erano dati come la seconda contender al titolo dopo i Nets e la sfida tra di loro alle Finals era ovviamente la più quotata.

Qualcosa però sta andando storto: LA è nona nella Western Conference con un record di 10 vittorie e 10 sconfitte. Solo una W è arrivata contro una squadra di alto profilo e di strettissima misura (120-117 contro i Miami Heat), per il resto hanno perso ogni scontro con una squadra da prime posizioni in classifica.

I Lakers dopo una sconfitta

Lakers: le statistiche

Individualmente il trio delle meraviglie non sta viaggiando affatto male: 24.6 punti, 5 rimbalzi, 6.1 assist per LeBron James, 24.3 punti, 10.3 rimbalzi, 3.1 assist per Anthony Davis, 20 punti, 8.4 rimbalzi e 8.6 assist per Westbrook (quarto nella classifica dei migliori assistman). LBJ e The Brow sono 12° e 13° per punti a referto e Davis è anche il terzo miglior stoppatore della lega. Carmelo Anthony e Horton-Tucker sono gli altri due losangelini in doppia cifra con 15 e 12.6 punti.

Se si guardano però le statistiche di squadra il quadro che appare è ben diverso e molto meno incoraggiante. Solo una squadra, Memphis, subisce più punti dei Lakers: i gialloviola sono penultimi in tutta la lega con 113.2 punti subiti a partita. Ventottesimi per FG subiti, ventiduesimi per triple subite, ventisettesimi assoluti per rimbalzi, assist e palle rubate subite. Si trovano in alte posizioni per stoppate e palle perse: non fatevi ingannare, vuol dire che sono la seconda squadra a subire più stoppate e la sesta a perdere più palloni.

Qualcosa quindi non sta funzionando a dovere, soprattutto se si considerano le assenze ad intermittenza di James e Davis.

La strada per i Playoff

Il percorso dei gialloviola non sarà agevole come molti tifosi hanno sperato ad inizio anno: la squadra sta faticando a trovare un equilibrio soprattutto in difesa e molte avversarie, anche tra le “piccole”, ne stanno approfittando. Lo status di contender sembra quindi essere un po’ scivolato di mano ma questo non significa che i Lakers non saranno in grado di riaffermarsi.

Le individualità, come già detto, stanno girando piuttosto bene. Melo è estremamente efficace in uscita dalla panchina e l’affiatamento tra James e Davis è il motore della squadra. Resta da aggiustare ancora la presenza di Westbrook, pesantemente criticato in questo inizio nonostante il periodo di adattamento al nuovo roster sia ancora relativamente breve.

Essendo comunque un roster di stelle le aspettative sono molto alte e, nonostante alcuni giocatori sembrino difficilmente compatibili, avere LeBron James come traghettatore è un aspetto non trascurabile: il Re si è detto sicuro di riuscire ad ottenere soddisfazioni con questa squadra e la strada verso i Playoff è ancora lunga. LBJ ha dimostrato una volta di più di essere ancora un giocatore di rara pericolosità nella vittoria contro Indiana e il prossimo passo è dare la scossa decisiva contro una squadra di alto profilo. Sessantadue partite sono tante e dare i Lakers già per spacciati può essere un errore da pagare a caro prezzo.

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