GSW, Kerr: “Il quinto anno è stato duro a livello fisico e mentale”

L’head coach dei Warriors descrive le difficoltà di restare al vertice durante l’ultimo anno di Durant nella Baia

Steve Kerr

I Golden State Warriors hanno dato vita alla più grande dinastia degli ultimi anni, vincendo tre titoli NBA nel 2015, 2017 e 2018, e uscendo sconfitti in finale contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James nel 2016. Una delle chiavi del successo per così tanti anni è stata l’acquisizione di Kevin Durant nella free agency del 2016.

La legacy di Golden State è stata interrotta con la sconfitta nelle Finals del 2019 per mano dei Toronto Raptors di Kawhi Leonard, complici i gravi infortuni a due stelle della squadra come Klay Thompson e Kevin Durant.

L’head coach dei Warriors Steve Kerr, durante un’intervista con Sam Amick di The Athletic, ha ricordato le difficoltà affrontate nel guidare i giocatori durante l’annata 2018/19.

Penso che il quinto anno sia stato davvero difficile dal punto di vista fisico, spirituale ed emozionale, semplicemente è stata dura. Potete chiedere a chiunque dei Lakers e dei Celtics negli anni 80. Sapete, chiedete a Phil Jackson e Gregg Popovich. Quando fai qualcosa anno dopo anno dopo anno, diventa dura. C’è un diverso livello di energia il primo anno rispetto al quinto, a prescindere dai giocatori a roster. Penso fossimo esausti a livello di organizzazione. Penso che i giocatori fossero esausti

Steve Kerr

Kerr ha poi voluto ricordare gli infortuni a Thompson e Durant durante le finali Nba che, con il successivo trasferimento di KD a Brooklyn, hanno posto fine alla dinastia.

Abbiamo perso due giocatori [Thompson e Durant] a causa di infortuni devastanti nelle Finals 2019. Quasi puoi scrivere una sceneggiatura del genere sai? É stato brutale. Come ho detto, quando fai qualcosa così a lungo a un livello emotivo così competitivo – cinque anni, e hai squadre che cercano di metterti fuori gioco e costruiscono la loro squadra per batterti, è estenuante. Penso che fossimo tutti esausti

Steve Kerr

Restare al vertice per così tanti è certamente estremamente complicato dal punto di vista fisico e mentale, ma i Warriors, dopo poche stagioni, sembrano pronti a competere nuovamente per la conquista del titolo NBA. La squadra ha già trovato una grande alchimia e i rientri di James Wiseman e Klay Thompson dagli infortuni potrebbero risultare determinanti nella corsa al Larry O’Brien Trophy.

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