I 10 Più Grandi Competitors della Storia NBA

Dove non arriva la classe arriva la voglia di vincere. Ecco, dunque, i dieci giocatori più competitivi nella storia dell’NBA

Kobe Bryant in palleggio contro Michael Jordan

All’interno di una lega sportiva come la NBA, spesso il talento non è abbastanza per vincere e, per rendercene conto, basta pensare alla quantità di giocatori talentuosi che non hanno mai portato a casa l’anello.

In molti casi, a parità di talento, sono la competitività e la voglia di vincere a fare la differenza, The Last Dance insegna.

Nella storia della pallacanestro abbiamo visto molti giocatori con una mentalità vincente, sempre alla ricerca del dominio nei confronti dell’avversario, che fosse una qualsiasi delle 82 partite di regular season o, a maggior ragione, una gara di Playoff.

Oggi andremo a vedere chi sono, secondo noi, i 10 giocatori più competitivi nella storia dell’NBA!

10 Giocatori più Competitivi di Sempre

10. Russell Westbrook

Con ogni probabilità il giocatore che attualmente mette più intensità sul campo da gioco rispetto a tutti gli altri.

Nonostante in molti le vedano come puro e semplice statpadding (la volontà di “gonfiare” le statistiche senza realmente apportare molto alla squadra), le 3 stagioni consecutive con tripla doppia di media sono un chiaro esempio della mentalità da killer di Westbrook.

Il fatto che il numero 0 non sia ancora riuscito a vincere nonostante l’immenso talento dimostra come però spesso non sia stato capace di canalizzare tutta la sua energia nel modo corretto: ciononostante, non può non meritare un posto in questa classifica.

9. Gary Payton

The Glove, un giocatore fermamente convinto che, se avesse difeso lui su Michael Jordan durante l’intera serie finale contro i Bulls, i suoi Seattle SuperSonics sarebbero diventati campioni.

Parlando in maniera schietta, è altamente improbabile che avesse ragione, ma ci bastano le sue parole per assegnargli un posto in questa lista. Uno dei migliori difensori che si siano mai visti, senza nessun timore reverenziale.

Come lasciano trasparire i suoi commenti su MJ, era certo di poter fermare chiunque e la cattiveria agonistica con cui giocava aveva spesso come risultato quello di intimidire gli avversari.

8. Kevin Garnett

Un leader nel senso più stretto della parola, dal punto di vista tecnico ed emotivo. L’intensità che metteva in campo in ogni singola partita era quasi spaventosa se, per tua sfortuna, eri un tifoso della squadra avversaria.

Probabilmente è il motivo per cui i Boston Celtics vinsero l’anello nel 2008, merito non soltanto del suo talento, ma anche (e forse soprattutto) della sua capacità di suonare la carica per i compagni, come se stessero realmente andando in guerra.

The Big Ticket, Signore e Signori.

7. Allen Iverson

La candidatura di Iverson a questa classifica arriva già nel suo anno da rookie, a spese di nientemeno che Michael Jordan. La prima volta che MJ vide il ragazzino gli sussurrò le dolci parole “What’s up, you little bitch?”, in puro stile Jordan.

Il ragazzino col numero 3 aspettò, fino a che, in un’altra gara tra i 76ers e i Bulls, si trovò proprio il più forte giocatore del mondo a marcarlo: il resto è storia, con The Answer che si libera di Michael con una dichiarazione di guerra sotto forma di crossover per poi mettere 2 punti a referto.

6. Kawhi Leonard

Se volete un esempio di leader silenzioso, non dovete cercare oltre, d’altronde ha imparato da Duncan e Popovich, i migliori nel campo.

2 titoli NBA, 2 titoli di MVP delle Finals, di cui il primo a 22 anni vinto grazie ad una stellare difesa su LeBron James che permise ai suoi Spurs di sconfiggere i Miami Heat dei Big Three in 5 gare.

E poi la conquista del titolo nel 2019 coi Toronto Raptors, quasi “jordaniana” per le fattezze. Se parliamo di giocatori completi sui due lati del campo, è uno dei migliori di sempre, indubbiamente il migliore in attività, come dimostrato dalla difesa con cui fermò Giannis nelle finali della Eastern Conference di quell’anno.

5. Isiah Thomas

Uomo-copertina dei Bad Boys di Detroit, la squadra pronta a tutto pur di vincere.

L’emblema delle Jordan Rules, i “comandamenti” volti fermare il numero 23 in qualunque modo possibile, talvolta con dei falli che, al giorno d’oggi, porterebbero probabilmente alla sospensione.

Uno dei migliori playmaker di sempre, secondo MJ addirittura il secondo, dietro soltanto a Magic Johnson. Thomas fu un personaggio controverso, ma sempre con un unico scopo in mente, la vittoria.

4. Larry Bird

Non solo uno dei migliori giocatori, ma anche uno dei migliori trashtalker di ogni epoca, addirittura il migliore secondo Michael Jordan, il quale avrà certamente strappato qualche pagina dal manuale del numero 33 su come far perdere le staffe agli avversari.

3 volte campione NBA, 2 volte Finals MVP, 3 volte MVP e 3 volte consecutive campione della gara del tiro da 3, una macchina programmata per il successo capace di vincere praticamente tutto ciò che un cestista professionista possa vincere.

3. Bill Russell

11 titoli di campione NBA, nessuno come lui nella storia. Molti fan dei Celtics considerano lui il migliore di tutti i tempi, e la realtà è che non si tratta di un sacrilegio.

Il primo grande esempio di clutch player, di giocatore decisivo, avendo vinto su tutta la linea, almeno a livello di titoli di squadra, il confronto con un altro dei migliori di sempre, Wilt Chamberlain, peraltro un rivale diretto, in quanto giocavano nello stesso ruolo.

In gara 7 delle Finals del 1962, Russell portò i suoi alla vittoria con una prestazione da cineteca, 30 punti e 40 rimbalzi: più competitivo di così!

2. Kobe Bryant

“The eyes, chico. They never lie”: gli occhi non mentono mai. La celebre frase del film Scarface è la miglior descrizione di Kobe perché, quando lo guardavi negli occhi, vedevi le fiamme della competitività.

5 titoli NBA, 81 punti in una sola partita, 60 punti nella gara del ritiro, sono soltanto alcune delle magie compiute dal più grande Laker di tutti i tempi.

Nel maledetto 2020 ci ha lasciati, in una maniera tanto tragica quanto prematura, ma la sua legacy non ci lascerà mai, la Mamba Mentality non ci lascerà mai.

1. Michael Jordan

Nessuna sorpresa al numero uno, è Michael Jeffrey Jordan, la più grande icona sportiva di tutti i tempi. A stupire, oltre alle giocate da fantascienza, non sono tanto i 6 titoli NBA, ma il come questi titoli siano arrivati.

Ogni volta che si è presentato alle Finals ha vinto e, cosa ancora più importante, non ha mai avuto bisogno di arrivare a gara 7 per vincere. La quantità di mostri sacri che MJ ha lasciato senza un anello è qualcosa di clamoroso: Karl Malone, Charles Barkley, John Stockton, Patrick Ewing e Reggie Miller sono soltanto i nomi più famosi di una lunghissima lista stracolma di talento.

Michael Jordan al numero 1, come al solito.

Menzione speciale: Dennis Rodman

Non il più classico dei giocatori di questa lista, aveva certamente un modo tutto suo di vivere la vita da atleta professionista. Ma quando si allacciava le scarpe, non faceva sconti a nessuno.

Non è mai stato il giocatore più talentuoso, neanche lontanamente, è però sempre stato uno dei più tenaci, motivo per cui fu una pedina fondamentale dei Detroit Pistons prima e dei Chicago Bulls poi.

La nostra menzione d’onore va a The Worm.

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