GSW, Curry: “Warriors 2017 contro i Bulls ’96? Noi in 6”

La sfida contro i Bulls del ’96 e un viaggio che ripercorre la propria carriera: Stephen Curry si racconta a GQ

Stephen Curry esulta dopo la tripla segnata

Stephen Curry ha le idee chiare sulla squadra più forte di sempre: i Golden State Warriors versione 2016/17. Quelli con Kevin Durant. Non l’ha detto proprio esplicitamente, ma in un’intervista con GQ, il numero #30 di GSW non ha dubitato ad affermare che i suoi Warriors avrebbero molte probabilità di vincere contro i Chicago Bulls del 1996/97 in uno scontro di NBA Finals.

Ovviamente mai lo sapremo, ma sulla carta penso che avremmo delle possibilità. Dico Dubs in 6

Stephen Curry

Michael Jordan, Scottie Pippen, Dennis Rodman e anche Steve Kerr, l’head coach che ha vissuto la dynasty di MJ e che ha costruito quella degli Warriors contro Stephen Curry, Kevin Durant, Klay Thompson e Dryamond Green.

Decisamente dei matchup tra alcuni dei giocatori più forti della storia del gioco. Ma Curry ha affrontato anche alcune delle questioni più delicate e ricorrenti nel corso della sua lunga e gloriosa carriera, come gli infortuni alla caviglie, i quali l’hanno rallentato soprattutto tra 2016 e 2018…

Più volte ho dubitato di me stesso, ma ho sempre voluto essere in forma e continuare a giocare. In quei momenti è fondamentale il recupero, è dura, ma devi avere anche il giusto contesto attorno. Io, per fortuna, l’ho avuto

Stephen Curry

… e la notte del draft rispondendo ad un commento letto su Instagram. “Prima di essere scelto al draft c’era una squadra per cui avresti voluto giocare?”

Il sogno di Curry era indossare la maglia dei New York Knicks, una delle squadre contro cui più si è esaltato in carriera: ricordiamo i 54 punti del 27 febbraio 2013 e sempre al Garden, il record All-Time di triple segnate strappandolo dalle mani di Ray Allen.

Il draft era a New York, nel giorno del compleanno di mio papà. All’epoca ero molto galvanizzato perché avevamo parlato spesso col GM dei Knicks e mi aveva detto che mi avrebbe scelto. Mi hanno detto però di andare cauto coi desideri perché tutto succede per un motivo. Sono un Warrior

Stephen Curry

Se GSW non l’avesse scelto all’ottava pick, i Knicks – che avevano la nona – l’avrebbero chiamato (poi hanno ripiegato su Jordan Hill).

Come si sarebbe sviluppata la carriera di Curry in quel di New York non lo sappiamo, ma quella notte del 25 giugno 2009 gli Warriors hanno scritto la pagina d’introduzione di una storia leggendaria per la franchigia, per il giocatore e per la NBA, e oggi non si è ancora conclusa.

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