Rookie NBA, le 5 Migliori Matricole di Sempre

Ecco la classifica dei cinque migliori rookie della storia NBA

Dopo aver visto i migliori giocatori di ogni decennio, ecco una breve classifica sui cinque migliori rookie della storia NBA, giocatori incredibili che hanno dimostrato tutto il loro valore già al primo anno nel “basket dei grandi”.

Dopo numeri stratosferici al college o direttamente dalla High School, molti giocatori sono riusciti a confermarsi anche in NBA. Ecco, dunque, il quintetto (che purtroppo escluderà altrettanti fenomeni) di matricole che hanno segnato il gioco in maniera positiva.

I 5 Migliori Rookie di Sempre

1. Allen Iverson (NBA Draft 1996, ROTY 1997)

La point guard prodotto di Georgetown è impossibile non citarla anche in questo frangente, nel suo anno da matricola ricorderete di sicuro quando ha costretto Michael Jordan a prendersi un moment per il mal di testa da crossover.

Il nativo di Hampton quell’anno fece registrare 23.5 punti, 4.1 rimbalzi e 7.5 assist di media, dominando la scena dei giovani che comprendeva nomi quali Allen, Kobe, Nash, Marbury, Stojakovic e potremmo stare qui fino a domattina, ma il punto è che “The Answer” era già dominante e non si fece troppi problemi a renderlo pubblico

2. Michael Jordan (NBA Draft 1984, ROTY 1985)

Escludere MJ da questo quintetto sarebbe stata blasfemia pura, non solo perché viene considerato il miglior giocatore di tutti i tempi, ma perché quell’anno riuscì a vincere il premio di matricola, scavalcando il favorito Olajuwon, altra stella indiscussa del Draft ’84.

“His Airness” dimostrò fin da subito di avere qualcosa di speciale e che Chicago sarebbe stata destinata a grandi trionfi, non prima però di avergli dato compagni all’altezza.

Le sue medie furono di 28.2 punti, 6.5 rimbalzi, 5.9 assist.

3. LeBron James (NBA Draft 2003, ROTY 2004)

Lapalissiano mettere in lista “The Chosen One”, entrato nella Lega direttamente dalla High School, nemmeno maggiorenne, ma con la faccia già stampata sulla copertina di Sports Illustrated.

In un altro draft ricco di campioni come Wade, Anthony, Bosh e compagnia, il Re si distingue per essere colui che darà un’evoluzione significativa al gioco e all’intera Lega.

Dominò la scena nella Eastern e divenne matricola dell’anno, anche perché mise Cleveland sulla mappa e li fece tornare in TV dopo anni di anonimato.

Le cifre recitano 20.9 punti, 5.5 rimbalzi, 5.9 assist, 1.9 palle rubate di media e saranno destinate solo a migliorare.

4. Tim Duncan (NBA Draft 1997, ROTY 1998)

Probabilmente la scelta N.1 più influente nella storia di una franchigia, con la sua presa al Draft (e l’avvento di Pop), gli Spurs iniziarono a costruire le basi della Leggenda.

Nell’anno da Rookie però, il nativo delle Isole Vergini mise in mostra un modo di giocare anni luce avanti rispetto all’epoca corrente, dominò incontrastato (vinse solo lui il titolo di Rookie Of The Month) e si mise sulle spalle il futuro della squadra, prendendo il testimone da David Robinson.

San Antonio si qualificò per i play-off e già l’anno dopo alzò al cielo il Larry O’Brien Trophy e il titolo di MVP della Finals. Un predestinato da 21.1 punti, 11.9 rimbalzi, 2.5 stoppate a partita da matricola.

5. Shaquille O’Neal (NBA Draft 1992, ROTY 1993)

Che fosse dominante solo a vederlo, non ci sono dubbi, ma Shaq già a 20 anni era il guardiano del pitturato e uno spacca tabelloni d’élite.

23.4 punti, 13.9 rimbalzi, 3.5 stoppate al termine del suo anno da Rookie, fu il primo ad essere eletto giocatore della settimana dopo i suoi primi 7 giorni nella Lega e la prima matricola da MJ nel 1985, a far parte della starting line-up dell’All Star Game.

Decise il destino dei Magic, facendo licenziare l’allenatore che non li portò ai play-off quell’anno, agli occhi di Shaq un incompetente. Inutile dire che l’anno successivo Orlando si qualificò alla post-season e due anni dopo giocò le Finals.

O’Neal comandava già la scena prima ancora che gli crescesse la barba, dominatore assoluto.

Ci sono stati Draft ricchi di talento e alcuni davvero brutti da vedere, giocatori che nell’anno da matricola hanno fatto rimpiangere i talent scout, ma che sono definitivamente esplosi nell’anno da sophomore e chi invece, ha fatto il percorso inverso, bruciando velocemente la propria carriera.

Questi però, sono sicuramente i 5 giocatori che hanno avuto l’etichetta di predestinati fin dal primo passo sul parquet della NBA.

Leggi anche

Loading...