J.R. Smith: “Nessuno mi dà merito per la chasedown di LeBron”

La stoppata di LeBron su Iguodala nel 2016 e il disastro di gara -1 delle Finals 2018: ecco di cosa si lamenta J.R. Smith

La stoppata di LeBron James su Andre Iguodala durante gara -7 delle Finals 2016

In questi giorni, soprattutto dopo lo spot pubblicitario che ha visto LeBron James protagonista durante il SuperBowl, si è parlato spesso dei momenti salienti della carriera del 4 volte campione.

Alcuni più di altri, e tra questi anche la disastrosa giocata di J.R. Smith negli ultimi secondi di gara -1 delle Finals 2018.

Io e LeBron eravamo abituati al fatto che lui mi avrebbe coperto nel momento in cui un avversario sarebbe partito in contropiede. Mi diceva sempre “Sappi che arrivo, non ti preoccupare. Dammi un attimo e ci sono”. Quando Iguodala è andato a canestro e ha tirato, non mi sono nemmeno guardato indietro. Vittoria. Titolo.

JR Smith

L’ex Cavalier, vincitori dei suoi due titoli NBA con LeBron (2016 coi Cavs, 2020 coi Lakers) ha continuato a parlare dell’episodio.

Iggy va su, un secondo in più e arriva LeBron. Stoppata. Ma se io avessi commesso fallo, sarebbe stato diverso. Tutti non mi considerano in quella giocata, ma mi accusano per avere tenuto la palla in quei secondi [gara -1 delle Finals 2018, ndr]. Ma se io avessi commesso fallo su Iggy o gli avessi lasciato abbastanza spazio per il layup sarebbe stato tutto diverso.

JR Smith

La stoppata di LeBron James su Andre Iguodala nell’ultimo minuto di gara -7 delle Finals del 2016 è un momento leggendario dei 75 anni di NBA, a maggior ragione per aver poi concesso a Cleveland di vincere il primo titolo in uno sport professionistico dopo 50 anni di digiuno.

Quel gesto atletico ha inciso pesantemente sull’esito di quella partita, ma se J.R. Smith, come ribadisce in una recente intervista, avesse commesso fallo parleremmo di una storia probabilmente diversa.

Così come allo stesso modo parleremmo di altro, forse, se Smith avesse agito diversamente due anni dopo sullo stesso parquet della Oracle Arena. In entrambi i casi, è anche difficile immaginare come sarebbe finita, ma ciò di cui si lamenta Smith è la netta differenza di considerazione, merito e colpe che gli vengono attribuiti nelle due differenti situazioni.

Seppure giocando molto meno, due anni dopo nella bolla di Orlando, entrambi sono riusciti ad alleviare il dolore della sconfitta (4-0 contro gli Warriors nel 2018) con la vittoria del titolo contro i Miami Heat. Ma quella ferita, aperta nelle ultime Finals da Cavaliers sia per LeBron sia per Smith, a volte si fa ancora sentire soprattutto per quello che ha lasciato nell’immaginario pubblico.

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